Nuove azioni di Ultima Generazione in Sicilia: un gruppo di attivisti e attiviste ha versato vernice lavabile arancione nella fontana dei Malavoglia di Catania. Il gruppo già da diversi giorni sta conducendo le proprie attività di protesta e disobbedienza civile in Sicilia, per esprimersi in particolare contro la costruzione del ponte sullo stretto di Messina e per chiedere interventi in difesa dell’ambiente.
Alle 8:30 del 10 novembre i manifestanti hanno versato la vernice lavabile sul monumento dedicato a Verga, e hanno sventolato lo striscione con la scritta Fondo riparazione, parlando della gravità della crisi climatica e della necessità dello Stato di prendersi cura dei propri cittadini. Alle 8.53 sono arrivate le forze dell’ordine e hanno portato via i manifestanti. “Prima o poi toccherà anche a noi migrare, perché la Sicilia sta andando incontro a devastazione ambientale e crisi idrica“, ha dichiarato una delle attiviste su Facebook spiegando le ragioni del gesto.
L’azione sulla fontana è solo uno dei due interventi della giornata compiuti dagli attivisti. Sempre questa mattina il gruppo ha causato anche un blocco nella strada antistante il Palazzo di Giustizia: in sette si sono infatti seduti sulla carreggiata e hanno bloccato la libera circolazione delle auto, srotolando anche in questo caso gli striscioni con la scritta Fondo riparazione. In quattro si sono legati tra loro con una catenina di metallo. Le forze dell’ordine sono arrivate poco dopo, hanno sgomberato la carreggiata e hanno reciso la catena con delle tenaglie, portando in Questura tutti i manifestanti, che hanno reagito facendo resistenza passiva.
“Oggi siamo davanti al Tribunale di Catania, qui un mese fa i giudici Apostolico e Cupri hanno liberato 14 migranti da un centro di detenzione ritenendo illegittimo il decreto Cutro. Questi giudici hanno deciso di opporsi a una legge ingiusta, fatta da un governo che reprime tutto quello che è scomodo”, afferma una manifestante, Alessandra, in una dichiarazione diffusa dall’ufficio stampa di Ultima generazione. “Per lo stesso motivo, una settimana fa sono state arrestate Mida, Silvia ed Ettore che si erano sedute in strada come noi oggi per denunciare un governo che non tutela i propri cittadini”, riferendosi all’arresto dei tre attivisti fermati il 2 novembre in Emilia dopo aver interrotto il traffico e fissato le loro mani all’asfalto.
L’obiettivo di queste azioni – nei giorni scorsi condotte anche a Enna e Messina – è ottenere un fondo preventivo e permanente di 20 miliardi di euro destinati ripagare i danni da calamità ed eventi climatici estremi, come riportano gli striscioni mostrati in tutte le azioni organizzate.