Incisioni rupestri, graffiti su roccia che non erano stati mai visibili prima. La grave siccità che ha colpito negli ultimi mesi intere aree dell’Amazzonia ha portato alla scoperta di nuove incisioni a forma di volti umani nel sito archeologico di Lajes sulle rive del fiume Negro, a Manaus. Gli esperti stimano che i petroglifi abbiano tra i 1.000 e i 2.000 anni. Il sito di Lajes è stato il primo di Manaus ad essere iscritto nel Registro nazionale dei siti archeologici (CNSA) dell’Istituto nazionale del patrimonio storico e artistico del Brasile (Iphan) e tra i suoi reperti si includono frammenti ceramici e urne funerarie, oltre ad incisioni. Una gran parte, però, è scomparsa a causa delle azioni e delle opere umane e il presidente dell’Iphan, Leonardo Grass, ha affermato che la cosa più urgente ora è registrare tutti i reperti e portare avanti attività di sensibilizzazione affinché non vengano vandalizzati o saccheggiati. L’organismo di protezione del patrimonio ha chiesto alla polizia di rafforzare la sorveglianza.