Cronaca

Maturità-bis dopo il ricorso: l’alunna che aveva fatto causa prende ancora lo stesso voto

Nuovo esame, stesso voto. I ragazzi della quinta A linguistico del liceo Galileo Galilei di Spadafora, a Messina, sono tornati sui banchi di scuola a un anno dalla maturità dopo che una compagna ha vinto il ricorso al Tar per “irregolarità” nella prova orale. Una situazione singolare, che ha portato tutti gli undici studenti della classe a ripetere l’esame. E la giovane che ha denunciato l’istituto perché “sfavorita” rispetto agli altri compagni durante l’esame, ha ottenuto lo stesso voto del primo tentativo (69). Come anche tutti gli altri ri-maturandi.

Il caso risale allo scorso anno quando, a maturità conclusa, la famiglia di una studentessa ha presentato un reclamo perché il voto finale non rispecchiava il percorso scolastico della figlia. Nello specifico, la famiglia lamentava che in sede di esame orale la ragazza fosse stata sfavorita perché le erano state poste domande “non concordate”, come invece accaduto per gli altri compagni. Su questo punto si è concentrato il ricorso presentato al Tar, con il quale il legale della famiglia, l’avvocato Maria Chiara Sgrò, ha denunciato “irregolarità” nello svolgimento della prova.

Irregolarità confermate dal tribunale, che ha quindi predisposto la ripetizione dell’esame per tutta la classe, allontanando invece la professoressa accusata di avere anticipato le domande d’esame. “L’esame era stato illegittimamente concordato con il commissario interno”, ha spiegato a proposito l’avvocato Sgrò. Gli studenti “avrebbero saputo con giorni di anticipo gli argomenti di inizio esame ed è, invece, avvenuto che solo alla mia assistita è stato richiesto dalla commissione un argomento di inizio esame difforme rispetto a quanto concordato con lo stesso commissario interno”, ha chiarito.

Di fronte a una domanda non concordata la ragazza sarebbe andata nel panico, “con conseguente valutazione gravemente insufficiente e inevitabile incidenza sul voto finale che le era stato attribuito”. Il Tar, dopo le adeguate verifiche, le ha dato ragione, ma il secondo esame non ha migliorato il suo voto finale. Mentre i compagni della ragazza possono finalmente dichiarare concluso l’incubo della maturità, alcuni di loro stanno procedendo per vie legali per denunciare i disagi riscontrati a causa del doppio esame, tra chi non è riuscito a sostenere le prove di ammissione all’università a causa del voto in sospeso e chi ha accusato lo stress causato da questa “maturità bis”.