Novak Djokovic, Stefanos Tsitsipas e Holger Rune. Sono questi gli avversari che il sorteggio ha messo di fronte a Jannik Sinner nel girone verde delle Atp Finals 2023, che prendono il via domenica 12 novembre. Dall’altra parte, nel girone rosso, si trovano invece Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Andrey Rublev e Alexander Zverev. In semifinale andranno i primi due classificati e per l’azzurro, numero 4 del mondo, adesso è quello il nuovo obiettivo. Un traguardo da raggiungere anche per iniziare a dare l’assalto alla terza posizione del ranking ai prossimi Australian Open.
Due anni fa Sinner aveva assaggiato l’atmosfera delle Atp Finals subentrando, da riserva, all’infortunato Matteo Berrettini: sconfitta contro Medvedev e vittoria contro Hurkacz. Questa volta arriva all’ultimo torneo dell’anno dalla porta principale, al termine di una stagione di altissimo livello, per sé e per tutto il tennis italiano. Quattro titoli (il 250 di Montpellier, i 500 di Pechino e Vienna, il Masters 1000 di Toronto) su sei finali disputate, la prima semifinale Slam a Wimbledon, il numero 4 al mondo e i dieci titoli in carriera (record italiani alla pari con Adriano Panatta) e le 57 vittorie in stagione (nuovo primato azzurro strappato a Corrado Barazzutti). Una crescita esponenziale sotto l’aspetto fisico, tecnico e mentale, con un autunno da grande protagonista. Insomma, la fiducia non è mai stata così alta, e sono in molti a credere che lui e Carlos Alcaraz siano i veri anti-Nole per il titolo. Torino vuole diventare anche il trampolino di lancio in vista della Davis Cup, che si disputerà a Malaga tra il 21 e il 26 novembre, e che vedrà l’Italia debuttare nei quarti contro l’Olanda.
Djokovic è ancora l’uomo da battere. È il campione in carica, il numero 1 del mondo, va a caccia del record assoluto di sette titoli alle Atp Finals, ha vinto 3 Slam su 4 (Australian Open, Roland Garros e Us Open) e viene dal successo nell’ultimo 1000 della stagione a Parigi–Bercy. Il segno che i due mesi di stop non hanno lasciato scorie. In più ci sono i numeri, che non dicono tutto ma che spesso servono ad inquadrare meglio la situazione. Nel 2023, sul cemento, Nole ha vinto 33 partite su 34. Per Sinner inoltre si tratta dell’ultimo tabù rimasto sul circuito.
Una condizione molto diversa rispetto a quella con cui si presentano Stefanos Tsitsipas e Holger Rune, avversari che hanno ampiamente deluso nel corso della stagione, ma che hanno dato segnali di ripresa nelle ultime settimane. Il greco annovera un solo titolo Atp (il 250 di Los Cabos), la finale nettamente persa agli Australian Open e diversi scivoloni. Per Sinner sarà il match d’esordio (domenica 12 novembre alle ore 14.30). Un vero spartiacque sulla strada per il passaggio del turno. Rune invece è stato l’ultimo ad aver conquistato il pass per le Finals e da qualche settimana è seguito da Boris Becker. Tra alti (pochi) e bassi (molti), il suo 2023 recita: un titolo vinto (il 250 di Monaco), due finali 1000 (Roma e Montecarlo) e due quarti di finale Slam (Australian Open e Roland Garros).
Questa edizione delle Atp Finals non è importante solo per Jannik Sinner, ma per tutto il movimento italiano. E il motivo si racchiude in due parole: Arabia Saudita. Dopo aver strappato le Next Gen Finals a Milano (il torneo dei giovani rimarrà a Jeddah fino al 2027), l’ombra del paese saudita aleggia anche sulle Atp Finals. Torino ospiterà l’evento fino al 2025, ma sul dopo non vi sono ancora certezze, anche se il presidente della FITP Angelo Binaghi sta spingendo molto negli ultimi tempi per tenere il torneo nel capoluogo piemontese anche per il quinquennio 2026-2030. Il riferimento fatto da Binaghi, durante il sorteggio di giovedì, sugli zero biglietti venduti in Arabia Saudita non è arrivato per caso. Così come non è stato un caso l’anticipazione, dello stesso presidente, riguardo alla possibilità (sempre più concreta) di un Masters 1000 in Arabia Saudita a partire dal 2025. Per questa edizione i numeri dichiarati parlano di “160.612 biglietti venduti su 166.470 vendibili”. Cifre che si legano al lato puramente sportivo, con l’esplosione di Jannik Sinner (diventato anche uno degli uomini copertina del circuito) e le rinnovate ambizioni di tutto il movimento italiano. Tutto serve a rafforzare la possibilità di mantenere il secondo torneo più importante del tennis (dietro solo agli Slam) in Italia. Queste Atp Finals insomma non si giocano solo sul campo.