Il giudice monocratico di Roma ha emesso una sentenza di condanna a tre anni di carcere nei confronti dell'ex factotum della diva scomparsa lo scorso gennaio, con una drastica riduzione della pena rispetto alla richiesta avanzata della Procura
Andrea Piazzolla, l’ex factotum dell’attrice Gina Lollobrigida, è stato condannato a 3 anni di carcere per circonvenzione di incapace. L’uomo è accusato di aver sottratto – tra il 2013 e il 2018 – beni dal patrimonio della diva scomparsa lo scorso gennaio a 95 anni. La Procura di Roma aveva inizialmente richiesto una condanna molto più severa, chiedendo sette anni e mezzo di reclusione. Il giudice monocratico del tribunale di piazzale Clodio, dopo la camera di consiglio, oltre alla condanna ha stabilito per Piazzolla anche una multa di 1.000 euro e il sequestro dei suoi beni mobili e immobili. Piazzolla avrà la possibilità di commutare il carcere con una pena alternativa ai servizi sociali.
La sentenza ha stabilito anche una provvisionale immediatamente esecutiva di mezzo milione di euro a favore delle parti civili, costituite da Milko Skofic, figlio dell’attrice, e da due società di cui Gina Lollobrigida era socia. Il giudice ha inoltre deciso il dissequestro della villa sulla Appia Antica, che era stata sequestrata nel corso delle indagini.
“È comunque un dolore, ma la sentenza fa giustizia”, ha commentato Skofic. “La verità è che però non si doveva proprio arrivare a questo. Si tratta di una vicenda amara che non doveva proprio succedere. Sono arrivato psicologicamente svuotato alla sentenza e rimpiango tutto il tempo che ho perso e al fatto che non potuto stare accanto a mia madre”. Secondo l’accusa, Piazzolla si sarebbe approfittato della fragilità mentale di Gina Lollobrigida, che era affetta da demenza senile, per farsi consegnare beni di valore, tra cui gioielli, quadri e opere d’arte. L’uomo avrebbe poi venduto i beni per un valore di circa 10 milioni di euro.