FQChart è la media aritmetica settimanale dei sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani in esclusiva per Il Fatto Quotidiano. Concorrono alla media tutti i sondaggi pubblicati dai maggiori istituti demoscopici nella settimana appena conclusa.
Settimana dal 6/11 al 12/11/2023
FdI 28,8%
PD 19,4%
M5S 16,8%
Lega 9,6%
FI 7,4%
Azione 3,6%
AVS 3,5%
IV 3,2%
+Europa 2,4%
Altri 5,3%
Lo scenario che ha caratterizzato tutto il 2023, che si avvia alla conclusione, può apparire unico, e in effetti lo è per i paesi esteri, ma nella realtà è abbastanza tipico dell’Italia: cala il gradimento del Governo e, in parte, quello del premier; ma il partito di maggioranza rimane saldamente in testa o addirittura aumenta il suo consenso.
In Francia, Germania, Spagna, Regno Unito è automatico che il partito al governo o che esprime il premier venga superato da uno dei principali partiti di opposizione quando il livello di soddisfazione dei cittadini nei confronti dell’esecutivo in carica cala sensibilmente.
L’ultimo sondaggio Tecnè, istituto decisamente non schierato a sinistra, per l’Agenzia Dire segnala un divario di 10 punti tra i giudizi negativi (in maggioranza) e quelli positivi sul governo Meloni. Eppure Fratelli d’Italia è saldamente il primo partito (28,8% medio) e anzi sembra aver recuperato lo slancio perso nei mesi estivi.
Ma, come detto, non è una situazione nuova in Italia. È accaduto con i governi Berlusconi, con la Lega durante il Conte I e fino ad un certo punto anche col Pd guidato da Renzi. Con una differenza però, rispetto al passato, non da poco: le opposizioni al governo Meloni sono tutto sommato poche, divise e singolarmente non abbastanza forti, mentre quelle ai governi Berlusconi, Renzi e Conte II erano decisamente più vivaci.
Intanto il Partito Democratico conferma la seconda piazza col 19,4%, in lieve calo ma in linea col risultato delle Politiche 2022, a dispetto delle critiche mosse alla segretaria Schlein da chi dimentica il deludente risultato ottenuto da Enrico Letta e da tutto l’establishment di partito un anno fa. Bene il Movimento di Conte che sfiora il 17% nonostante un de profundis annunciato (sperato?) da alcuni conseguente alla cancellazione del reddito di cittadinanza. La Lega di Matteo Salvini si mostra tonica mantenendo la sua base fedele (9,2%), anche se tornare ai fasti del 2019 è una missione impossibile anche agli occhi dei dirigenti. Sopravvive Forza Italia (7,4%) che vive una situazione di perenne standby, mentre pareggiano quasi il conto gli ex alleati del mai nato Terzo Polo, Azione e ItaliaViva, sempre più calati nell’inedito ruolo di “opposizioni stampella” del Governo.
Fonte: Swg, Ipsos, Tecnè, Noto Sondaggi, Lab2101