Scontro totale tra Lega e sindacati sullo sciopero di venerdì 17 proclamato da Cgil e Uil contro la manovra del governo Meloni. Al di là delle motivazioni, la questione tecnica sulla natura dell’astensione – generale per i sindacati ma non per il Garante degli scioperi – si traduce nella conferma della richiesta di rimodulare la protesta da parte della commissione ai due sindacati. E riaccende il fronte politico, con il nuovo affondo del Carroccio: “Il Garante mette in castigo il capriccioso Landini” e la sua “pretesa” di trascorrere “un weekend lungo sulla pelle di milioni di italiani”. Mentre il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che della Lega è anche il segretario, avverte che se le due sigle sindacali “non rispetteranno le regole”, interverrà “direttamente ad imporre delle limitazioni orarie”.
Ma per ora Cgil e Uil vanno avanti. “Confermiamo lo sciopero del 17. È tempo di cambiare il Paese. Salvini dovrebbe avere più rispetto per i lavoratori e le lavoratrici che scioperando ci rimettono dei soldi e lo stanno facendo per migliorare questo Paese”, ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sottolineando anche che “il Garante ha sbagliato perché sta forzando: una forzatura che mette in discussione il diritto di sciopero”. Sulla stessa linea il leader della Uil. “Non abbiamo alcuna intenzione di rispettare i divieti della commissione di garanzia, che ci sembra più del governo”, replica e attacca Pierpaolo Bombardieri. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, interviene chiedendo “il rispetto delle regole” e facendo un appello “al buonsenso”: perché “una minoranza di iscritti ad alcune sigle sindacali non può danneggiare un intero Paese”. Sul fronte opposto, Elly Schlein accusa: “Meloni umilia i lavoratori calpestando i loro diritti di sciopero” e il Pd con il capogruppo in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, chiede subito un’audizione del Garante sugli scioperi. Scende in campo anche il M5s: “Sottoscriviamo completamente” le ragioni dello sciopero, afferma il presidente Giuseppe Conte.
L’incontro in mattinata dell’autorità con i due sindacati non cambia l’esito: la commissione di garanzia conferma l’invito ad escludere dallo sciopero del 17 i settori del trasporto aereo e dell’igiene ambientale e a rimodulare l’orario dell’astensione per i vigili del fuoco e per il trasporto pubblico locale, ferroviario e merci. Rileva il mancato rispetto delle regole della “rarefazione oggettiva” per la presenza in calendario di altre agitazioni già proclamate in date vicine. E valuta che mancano i requisiti di sciopero generale, che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici. Una presa di posizione che Cgil e Uil contestano, tanto da confermare “la proclamazione dello sciopero generale” e le modalità di svolgimento. In serata la parziale marcia indietro: Cgil e Uil hanno infatti comunicato con una nota indirizzata alla stessa commissione di garanzia di avere deciso di “esentare dallo sciopero generale nazionale del 17 novembre l’intero comparto del trasporto aereo, personale di volo, personale di terra (gestori, handlers, catering, servizi in appalto della vigilanza privata aeroportuale), personale Enav e di concentrare l’astensione per il Corpo dei Vigili del fuoco nell’arco temporale 9-13”.
E dunque venerdì partirà la mobilitazione di Cgil e Uil con lo sciopero di 8 ore delle lavoratrici e dei lavoratori delle regioni del Centro e, invece su tutto il territorio nazionale, dei trasporti e del pubblico impiego, scuola compresa. In concomitanza una manifestazione a Roma, in piazza del Popolo. Poi lunedì 20 novembre sarà la volta della Sicilia; venerdì 24 delle regioni del Nord; lunedì 27 della Sardegna e, infine, venerdì 1 dicembre delle regioni del Sud. Dall’altra parte resta la Cisl: “Noi rispondiamo al mandato della nostra base e non ci facciamo travolgere dalla supposta egemonia di altre organizzazioni sindacali”, afferma il segretario generale Luigi Sbarra, ricordando che il suo sindacato non sciopererà e manifesterà invece di sabato, il 25 novembre in piazza Santi Apostoli a Roma, per chiedere di migliorare la manovra a cominciare dalle pensioni. E dice basta alle polemiche.