Ad Amazon Storyteller ha vinto il “classico”: Emma’s Theory di Daniela Volonté. La giuria – composta da Stefania Crepaldi, autrice e consulente editoriale, Roselina Salemi, giornalista e autrice, Megi Bulla, booktoker nota come @labibliotecadidaphne, Terence Biffi, vincitore dell’edizione 2022, e Andrea Pasino, Responsabile di KDP per Italia, Francia e Spagna – riconoscendo caratteristiche di valore in tutte le opere finaliste, ha decretato che il libro vincitore, in virtù della scrittura accurata, della capacità della storia di intrattenere il lettore e dell’abilità dell’autrice di avvicinare anche i giovani lettori ai grandi classici.
La trama dell’opera, infatti, si ispira liberamente a un grande classico della letteratura: “Emma”, di Jane Austen. La protagonista, Emma Wood, è una giovane di ventidue anni che trascorre la sua vita nell’Upper West Side, a New York City, tra grandi passioni: la moda, i numeri e l’amore. In particolare formare coppie, aiutando le persone a costruire un rapporto duraturo grazie all’invenzione di un’applicazione che calcola l’affinità perfetta. Non aggiungo altro per evitare un’accusa di spoiler.
La proclamazione è avvenuta a Milano alla seconda edizione di Indie Book Fest, il festival italiano dedicato agli autori indipendenti. Ascoltando esperti, operatori e autori è evidente che il mondo del self-publishing è molto attivo, purtroppo ancora ignorato dai grandi giornali i ma molto seguito dalle influencer che operano sui social. E sappiamo che proprio i social possono essere determinanti nelle vendite di un romanzo.
Vi assicuro che i self vendono, spesso superano le vendite medie dei romanzi che vengono distribuiti dagli editori tradizionali. Negli Stati Uniti ci sono autori da 10 milioni di copie, in Italia vi sono molti indie che vivono di scrittura e che rifiutano le proposte delle case editrici. Un esempio? Laura Rocca ha raccontato di aver venduto 30mila copie con un solo romanzo e di aver milioni di pagine lette grazie al servizio Kindle Unlimited che consente agli abbonati di leggere tutti i libri inseriti nel catalogo. E per l’autore si traduce in royalty, vale a dire, un introito mensile.
Amazon non dà numeri, però Andrea Pasino ha spiegato che un quarto dei Top 100 venduti in digitale sono di autori indie. I generi più gettonati sono romance e gialli/thriller, il fantasy è in grande ripresa, soprattutto nei Paesi anglosassoni; inoltre sta funzionando bene il “non fiction” vale a dire guide, ricettari coaching ovvero testi dedicati al processo di sviluppo delle capacità, risorse e competenze di una persona.
Come si diventa un indie di successo?
In primo luogo facendo molta attenzione alla qualità, non solo del testo e della storia, ma anche della copertina. Vale a dire affidandosi ad esperti in grado di valutare e consigliare l’autore in tutti i passaggi per arrivare alla pubblicazione.
Ma vi è un altro aspetto che può determinare il successo di un autore: la community. Vale a dire riuscire a creare gruppi sui social che sostengono e promuovono l’autore e i suoi romanzi. La pubblicazione va preparata con una intensa attività di promozione che inizia almeno un mese prima e che prosegue per parecchio tempo anche dopo. Ne sono convinte Chiara Beretta Mazzotta, fondatrice dell’omonima agenzia editoriale e Mariana Marenghi che nella sua libreria Il Covo dei Ladri propone e fa presentazioni di libri autopubblicati. Altri esperti hanno posto l’accento sui diritti degli autori: Mary Poltroni ha suggerito ai self di iscriversi alla Federazione Unitaria Italia Scrittore e Alessandro Vercellotti, avvocato esperto in diritto d’autore ha consigliato di leggere bene i contratti e le modalità d’uso prima di firmare.
Infine, tutti concordano nel consigliare agli autori di avere pazienza, costanza e determinazione.