Nell’agosto del 2022 un studio belga stabilì che “nel sangue degli abitanti di Spinetta Marengo” c’erano “concentrazioni di Pfas fino a 10 volte più alte”. Oggi è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio ad Alessandria per due direttori di stabilimento Solvay, dopo la chiusura indagini di fine dicembre 2022 sulla contaminazione del polo chimico alle porte della città, nel sobborgo di Spinetta Marengo, contestando il reato di disastro ambientale colposo. La richiesta di rinvio a giudizio, come conferma il procuratore capo Enrico Cieri, riguarda Stefano Bigini (dal 2008 e fino al settembre 2018 direttore di stabilimento) e Andrea Diotto (dal primo gennaio 2013 direttore dell’unità di produzione fluidi e dal primo settembre 2018 di stabilimento).

I due direttori del sito – sottoposto a bonifica per l’inquinamento pregresso – avrebbero omesso di provvedere al più efficace risanamento della contaminazione e al più sicuro contenimento del rilascio dei contaminanti nella falda sotto lo stabilimento e a valle. Si imputa anche all’azienda la responsabilità amministrativa, in quanto i delitti ipotizzati sarebbero stati commessi a vantaggio dell’azienda stessa per il risparmio dei costi di bonifica e la maggiore efficacia della produzione industriale.

Ad agosto i carabinieri del Noe avevano eseguito un sequestro preventivo di due discariche di gessi dell’azienda che sarebbero state ancora utilizzate violando una disposizione che lo vietava per il rischio di dispersione nell’aria. L’azienda chimica aveva precisato che “la discarica gessi è stata oggetto di regolari controlli da parte degli enti preposti secondo quanto previsto dalle autorizzazioni ambientali in vigore. Solvay ha piena fiducia nell’operato della magistratura con la quale sta collaborando in totale trasparenza e nella certezza di poter dimostrare il corretto operato dei propri manager e collaboratori”.

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