L’Unione europea sta mettendo a punto una misura per proteggere il porto di Gioia Tauro dalle conseguenze della direttiva Ets che istituisce il mercato per lo scambio dei diritti di emissione di Co2. Poiché altri porti non distanti come quelli africani non sono sottoposti a queste regole godrebbero di vantaggi competitivi che vanno a scapito della attrattività dello scalo marittimo calabrese. Nel dettaglio la bozza di regolamento attuativo prevede l’estensione del pagamento della tassa green anche agli armatori che decidono di fare scalo nei porti del Nordafrica se la loro destinazione finale è all’interno dell’Ue. Il tema è stato al centro di un incontro tra il vice presidente della Commissione Maros Sefcovic e la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno accompagnata dal presidente del porto calabrese Andrea Agostinelli.

“La fase di attuazione della normativa europea dell’Ets potrebbe presentare problemi enormi al futuro del porto di Gioia Tauro a causa della possibile concorrenza dei porti nord africani di Tangeri e Port Said”, ha spiegato Pina Picierno al termine dell’incontro con Sefcovic. Con un rischio per “i 4500 lavoratori, di cui 2000 portuali e 2500 legati all’indotto dell’infrastruttura” ha sottolineato il presidente dell’autorità portuale di Gioia Tauro. “I porti del Nord Africa non sono soggetti alle nuove tasse europee e potrebbero rubare gran parte del traffico del porto” calabrese che oggi vede il transito di “oltre 3,5 milioni di container all’anno”, ha aggiunto Agostinelli. La bozza di atto d’implementazione discussa martedì mattina con il commissario titolare del dossier del Green Deal “richiederebbe l’inserimento dei due porti africani nel sistema di tassazione per armatori ideato dall’Ue”, ha illustrato Picierno e – ha aggiunto – “è una soluzione iniziale che proteggerebbe l’eccellenza che rappresenta il porto di Gioia Tauro per il meridione e per l’Italia”.

Con l’Ets “c’è il rischio che vengano abbandonati i nostri porti. Uno dei più colpiti sarebbe Gioia Tauro. Le navi farebbero scalo a più di 300 miglia dall’Ue per non pagare quel 50% di tassa Ets che è prevista. Ho posto il problema nell’ambito del Consiglio europeo dei ministri dell’Ambiente e c’è un impegno, da parte del commissario, a valutare delle soluzioni”, ha detto stamane il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, rispondendo ai giornalisti a margine dell’assemblea 2023 di Alis.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Migranti in Albania, è lotta intestina nel Pse. Il presidente: “Non è il nostro modello”. Ma Scholz apprezza la mossa di Rama

next
Articolo Successivo

L’Europa compensi il ritardo tecnologico con nuove strade più sostenibili

next