Dopo 160 giorni di sciopero, oltre cinque mesi davanti ai cancelli, tentativi di mediazione, manifestazioni e cortei, si scioglie il presidio dei lavoratori di Mondo Convenienza. Sono stati tutti riassunti, questa volta con contratti a tempo indeterminato, i 26 operai della ditta RL2 che erano stati licenziati dopo le prime proteste, iniziate lo scorso giugno a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. Per mesi, hanno chiesto alla direzione della catena di mobili e arredamento, e alla ditta che gestisce in appalto la consegna e il montaggio dei prodotti, di superare condizioni di lavoro ritenute inaccettabili e di rispettare il contratto della logistica.
Molti di loro erano stati assunti con contratti di apprendistato che si prolungavano oltre il tempo prestabilito dalla legge. Denunciavano orari di lavoro maggiori di quelli dichiarati (e pagati) dall’azienda e la mancanza di una serie di strumenti di lavoro. Ora hanno ricevuto un risarcimento per i mesi senza lavoro e un aumento di 100 euro. Tuttavia, l’elemento più criticato dal SiCobas, l’organizzazione sindacale che ha seguito la vertenza fin dall’inizio, è l’applicazione del contratto di lavoro “multiservizi e pulizie” al posto di quello della logistica.
“A livello pratico, la differenza salariale tra il contratto multiservizi e quello della logistica vale dai 400 ai 500 euro al mese in busta paga”, spiega il sindacalista Luca Toscano a ilfattoquotidiano.it. “Con l’assunzione si supera una situazione di precarietà che andava avanti da anni e il gruppo di autisti, facchini e montatori riceve un risarcimento per i mesi di licenziamento”.
“Termina il presidio, ma parleremo di vittoria piena quando sarà applicato il contratto della logistica” aggiunge. “L’assunzione c’è stata, ma resta l’applicazione di un contratto ritenuto inappropriato per il lavoro svolto da facchini, autisti e montatori. La lotta andrà avanti con nuove forme perché senza questa vertenza non sarebbe iniziata neanche la trattativa in corso con la società”. Sono dieci anni che si ripetono scioperi e denunce nell’universo composto dalle ditte che lavorano in appalto per Mondo Convenienza, ma quello di Campi Bisenzio lascia il segno per essere stato il più lungo e il primo, per ora, a produrre qualche risultato dal punto di vista dei miglioramenti contrattuali. A Bologna, nel 2017, gli scioperanti vennero tutti licenziati e fatti rientrare a condizione di firmare il contratto “Pulizie multiservizi”.
All’ultimo tavolo in Regione Toscana, Mondo Convenienza avrebbe offerto ai lavoratori rappresentati dal SiCobas la stessa soluzione: ritiro dei licenziamenti in cambio di un accordo che avrebbe accettato quella forma contrattuale meno remunerativa e non pertinente con il lavoro svolto, e reinserito un regolamento aziendale duramente contestato dal sindacato.
Per questi motivi viene sospeso lo sciopero, ma non si può parlare di accordo sindacale: “Meglio una battaglia che rimane aperta che una chiusa tradendo se stessa”. In pratica, termina lo sciopero e i lavoratori tornano ai loro posti con alcuni miglioramenti, ma il messaggio che arriva a chi ha sostenuto lo sciopero a livello politico e istituzionale è che c’è ancora strada da fare: “Perché lavoro povero e sistema degli appalti sono due cancri di questo paese, oltre che di Mondo Convenienza. Il contratto Multiservizi (6,80 euro lordi l’ora) non è solo un contratto inapplicabile a facchini, autisti e montatori – si legge in una nota del SiCobas – È un contratto che, con le paghe che ha, andrebbe abolito. Perché un salario indegno non lo dovrebbe avere nessuno: che tu faccia le pulizie in ospedale o in un condominio, che tu lavori in una mensa o in una portineria”.
Il presidio permanente, durato oltre cinque mesi, è partito da 22 lavoratori e si è allargato dal magazzino di Campi Bisenzio a Roma, Torino e Bologna, raccogliendo in diverse città italiane solidarietà e mobilitazioni che hanno dato vita alla piattaforma “Mondo Convergenza”, che alle assemblee nei luoghi di lavoro unisce un lavoro sul web con un sito che raccoglie le voci e le storie e invita i 5.000 operai degli appalti Mondo Convenienza ad “alzare l’asticella” delle richieste sindacali, chiedendo unitariamente l’applicazione del contratto della logistica e migliori condizioni di lavoro.