La motivazione della "retrocessione" dalla business class a quella economica doveva essere legata a un guasto ad un sedile. Ma poco dopo...
Due passeggeri della compagnia aerea American Airlines, poco prima di imbarcarsi, hanno ricevuto la piacevole sorpresa di una promozione in prima classe. Il lusso però si è presto trasformato in un incubo: alla coppia è stato successivamente proibito l’accesso a uno dei due posti precedentemente garantiti. A dover rinunciare a sedersi in business è stata la compagna di Jake Williams, utente di X che si è pesantemente sfogato sul social per il trattamento ricevuto durante il volo: “L’avete cacciata con la scusa di un sedile rotto” è la recriminazione dell’uomo che non ha accettato il cambio di posizione della sua fidanzata. La motivazione della ‘retrocessione’ dalla business class a quella economica doveva essere legata al guasto di un sedile. Solo che, poco dopo, sullo stesso posto si è comodamente seduto un pilota non in servizio.
“Siete tutti terribili, avete promesso a me e alla mia ragazza la prima classe. Poi il pilota si siede sul sedile rotto”, ha scritto l’uomo nel suo post. E ancora: “Ecco il pilota sul sedile rotto da cui hanno buttato fuori la mia ragazza”, lamenta il passeggero. Nei commenti sotto al contenuto, in molti si schierano dalla parte della compagnia, criticando Jake di essersi ‘lamentato di una comodità in più, inizialmente non prevista con l’acquisto del biglietto’: “Spero che ti bandiscano a vita. Ecco perché le compagnie aeree non concedono upgrade a causa di persone aventi diritto come te!”, scrive un utente.
Secondo un rapporto di View From The Wing, il deadheading – la pratica di trasferire gratuitamente il personale di una compagnia di trasporti durante un viaggio di passeggeri in modo che possano essere nel posto giusto per iniziare i loro compiti – è una prassi comune e prevede che i piloti non lavorino attivamente ma siano pagati per volare sul luogo di lavoro. La ricerca evidenzia inoltre che i piloti dell’American Airlines hanno il privilegio di volare in prima classe grazie ad un contratto sindacale. La logica alla base del trasferimento è che i piloti hanno bisogno di un buon riposo e che i sedili più grandi forniscano loro il comfort necessario prima dell’inizio dell’impiego.