Dopo i violenti scontri avvenuti davanti allo stadio “Libero Ferrario” di Parabiago (Milano) lo scorso 8 ottobre, in occasione di una partita di Terza Categoria, i carabinieri hanno sequestrato bandiere e felpe con simboli neonazisti e neofascisti, indossate dai tifosi coinvolti nella rissa.

Le indagini condotte dal personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Legnano e della Stazione di Parabiago hanno permesso di identificare i sette ultrà: si tratta di ragazzi di età compresa tra i 17 e i 29 anni. Il gruppetto di giovani e giovanissimi aveva attaccato i tifosi della squadra avversaria con bastoni, causando il panico tra gli abitanti della cittadina in provincia di Milano. I protagonisti dei pestaggi sono quindi indagati per lesioni personali, aggravate dall’aver commesso il fatto travisati, in occasione di manifestazioni sportive, e con l’uso di strumenti atti ad offendere.

La Procura della Repubblica di Busto Arsizio e la Procura della Repubblica per i Minorenni di Milano hanno quindi emesso i decreti di perquisizione domiciliare che hanno permesso di individuare altri oggetti riconducibili all’estrema destra, come bandiere e libri.

Le bandiere e alcune felpe, indossate nei momenti degli scontri, presentavano infatti stemmi neofascisti, come il logo della X Mas, un corpo militare della Repubblica Sociale Italiana, e alcune patch con i simboli della Crew 38 Italia, gruppo di estrema destra che supporta gli Hammerskin, cioè gli skinhead neonazisti. Agli indagati sono stati sequestrati anche gli smartphone e dispositivi informatici ritenuti rilevanti, che ora saranno sottoposti a indagine tecnica. È stato rinvenuto anche ampio materiale cartaceo sempre riconducibile ai movimenti della destra extraparlamentare milanese.

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