Addio ad Angela Bottari, l’ex parlamentare siciliana del Pci, dopo una grave malattia, ha chiuso gli occhi martedì 14 novembre, all’ospedale Piemonte di Messina, sua città natale.

Eletta per tre legislature consecutive, è stata parlamentare del Partito Comunista italiano dal 1976 al 1987. “Nel 1975 diventai consigliera comunale nella mia città. Allora mi dissero che dovevo fare la deputata: era il tempo in cui essere giovane, meridionale, donna aveva un peso e io in quel momento avevo queste caratteristiche (…). Quando arrivai in Parlamento capii che fare la deputata era importante perché potevi confrontarti con la modifica delle leggi”, ha raccontato nel 2022 alla giornalista de ilfattoquotidiano.it, Martina Castigliani, nel suo libro “Libere”.

E così fu: negli anni in cui è stata parlamentare Bottari ha lasciato una forte impronta nell’iter legislativo che ha portato a superare il delitto d’onore e a riconoscere come reato contro la persona la violenza sessuale. Nel 1977 fu, infatti, proprio lei a presentare la prima proposta di legge contro la violenza sessuale che fino a quel momento era inserita nel codice penale italiano tra i reati contro la morale pubblica e il buon costume. La proposta di legge della quale la parlamentare messinese fu prima firmataria sottraeva, invece, la violenza sessuale da quel campo per inscriverlo per la prima volta tra i reati contro la persona. La proposta non passò il vaglio del parlamento: “Una volta in Aula, era il 1983, Carlo Casini, del Movimento per la vita, presentò un emendamento che riportava il reato nei delitti contro la morale pubblica – racconta in “Libere” -. Il Parlamento votò a favore. Prima che Nilde Iotti passasse all’articolo successivo io chiesi la parola e dissi che mi dimettevo e la legge si bloccò. Fu uno dei momenti più emozionanti della mia carriera politica. Ricordo lo sgomento della parte maschile e tutte le donne dell’Aula che hanno iniziato ad applaudire. Le tribune del Parlamento erano piene di donne dei movimenti che si alzarono e srotolarono uno striscione, c’era scritto: Io persona”.

Era solo l’inizio di un percorso che terminò soltanto nel 1996, e quando finalmente il reato di violenza sessuale divenne realtà, il testo legislativo ricalcava quello presentato nel ’76: “Venivo definita “quella della violenza sessuale”. È stato un abito che mi sono cucita addosso e me lo sono portata per tutta la vita. Ne vado fiera”, ha sottolineato nell’intervista con Castigliani. Nel 1981 la parlamentare siciliana del Pci fu, invece, la prima relatrice della legge 442/81 che abrogò il matrimonio riparatore, fino ad allora la pena prevista per la violenza sessuale veniva, infatti, estinta se seguita da nozze. La stessa legge abrogava anche il delitto d’onore, ovvero la riduzione di pena per chi uccideva “coniuge, figlia e sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia”. Furono anni in cui la società italiana attraversò cambiamenti profondi: “Oggi il concetto di famiglia è cambiato: da un centro di interessi è diventata un centro di affetti ma noi donne siamo ancora costrette a fare le stesse battaglie che facevamo 40 anni fa: o per difendere le leggi che abbiamo conquistato o per affermare nuovi traguardi”, ha detto Bottari in un’intervista al Corriere della Sera.

Dall’86 all’89 ha guidato il Pci a Messina, mentre dal 1996 al 1998 è stata segretaria regionale del Pds. Dopo il Pci aveva, infatti, seguito le evoluzioni del partito fino a far parte della direzione regionale del Partito Democratico e negli ultimi anni si era dedicata a far luce sull’omicidio di due giovani gay uccisi nel 1980 nel paese della provincia di Catania, sempre al fianco di Francesco Lepore, autore del libro sull’omicidio “Il delitto di Giarre, 1980: un caso insoluto e le battaglie del movimento Lgbt+ in Italia”. Donna dalle diverse sfaccettature e di una generosità fuori dal comune, era particolarmente brava in cucina e la sua casa era sempre aperta per tutti.

Attiva in Politica fino agli ultimissimi giorni, si chiude oggi la storia di una delle donne più incisive negli anni della rivoluzione sociale italiana. Lascia il marito Gioacchino Silvestro, anche lui membro del Pci ed ex vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana. Lascia anche cinque figli e 9 nipoti.

Alla famiglia va in questo momento di dolore la vicinanza delle giornaliste e dei giornalisti de ilfattoquotidiano.it

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