Un tentativo di strangolare l’avversario all’interno di un campo da basket. Follia nella notte in Nba con la rissa da far west, dopo nemmeno due minuti di gioco, nella sfida tra Golden State Warriors e Minnesota, vinta dai Timberwolves per 104-101. Draymond Green è stato espulso dopo aver preso per il collo Rudy Gobert. A innescare il parapiglia lo scontro di gioco tra Klay Thompson e Jaden McDaniels, a loro volta espulsi. I due cestisti si sono strattonati a metà campo dopo un rimbalzo contesto. Nulla di clamoroso, se non fosse per quanto accaduto dopo: mentre Gobert interveniva per dividere i due giocatori, Green lo ha preso per il collo alle spalle. E per fermarlo sono dovuti intervenire Towns, Edwards e quattro assistenti.

“Non c’è molto da dire. Questo è solo un comportamento da clown“, ha detto Gobert, auspicando una pesante sanzione per Green: “Spero che la Lega faccia ciò che deve essere fatto“. Green non è nuovo a episodi del genere: un anno fa colpì con un pugno l’allora compagno di squadra Jordan Poole. Inoltre, tra lui e il francese Gobert ci sono vecchie ruggini dovute proprio al comportamento tenuto sul parquet. Il gesto di Green però ha destato clamore e scandalo negli Stati Uniti soprattutto perché per la comunità afroamericana quella presa – chokehold – é quella usata dalla polizia per immobilizzare i sospetti che ferma.

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