Il comitato di redazione del Giornale Radio Rai e l’Esecutivo Usigrai, l’unione sindacale dei giornalisti Rai, si sono dissociati da quanto accaduto questa mattina a Ping Pong, programma radio in cui Annalisa Chirico, giornalista conduttrice della trasmissione, ha utilizzato il proprio spazio editoriale per schierarsi contro lo sciopero previsto per venerdì 17 novembre. “Il ruolo di chi fa giornalismo per il servizio pubblico dovrebbe essere sempre e comunque improntato alla massima imparzialità, nel rispetto delle opinioni di tutti” si legge nel comunicato del Cdr e dell’Esecutivo Usigrai. Non solo: “Ancora una volta, professionisti esterni, contrattualizzati con l’avvio del nuovo palinsesto di Radio1, non rispettano le più basilari regole di imparzialità, rivendicando il diritto a schierarsi con propri editoriali di parte – l’ultimo sullo sciopero del 17 – che minano la terzietà del Servizio Pubblico.”.
La giornalista, nel suo editoriale, ricordando i rilievi del Garante per lo sciopero del 17 novembre, ha infatti affermato che “se solo due sindacati su sindacati su tre protestano lo sciopero non appare così generale” e “se poi solo alcune categorie aderiscono è ancora più arduo sostenere la generalità dello sciopero”. “In fondo quando la battaglia politica prende il sopravvento sulla sacrosanta difesa dei diritti dei lavoratori vale tutto”, ha proseguito. “I lavoratori meriterebbero di più – ha aggiunto, parlando del segretario della Cgil, Maurizio Landini -, il sindacato non dovrebbe mai essere utilizzato come trampolino di lancio verso altre carriere”.
Nel comunicato, oltre a un’esplicita condanna e presa di distanza, viene sottolineato anche come non si sia trattato, secondo loro, dell’unico episodio di imparzialità: “Due giorni fa è successa la stessa cosa, sempre sul tema degli scioperi, con Marcello Foa, e per questo abbiamo deciso di intervenire. Stupisce che editoriali vengano affidati a giornaliste e giornalisti esterni.”. In conclusione, il Cdr e la Usigrai chiedono ufficialmente al direttore Rai di dichiarare se quell’editoriale rappresenta o no la linea della testata, e in caso contrario, lo invitano a prenderne le distanze e a chiarire ruoli e competenze e aggiungono: “Il pluralismo non si garantisce solo con il bilancino degli ospiti, ma con conduttori equilibrati e imparziali”.