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Stretta di mano Biden-Xi. Il leader cinese: “Il mondo è abbastanza grande per la convivenza Pechino-Washington”

È cominciato il summit tra il presidente statunitense, Joe Biden, e il leader della Repubblica popolare cinese Xi Jinping. Cinque ore di vertice avviate con una stretta di mano di fronte all’ingresso della storica tenuta di Fioli, alle porte di San Francisco. “Bello rivederla, non c’è nulla che possa sostituire le discussioni faccia a faccia”, ha esordito Biden aprendo il dialogo. “Il mondo è abbastanza grande per la convivenza e per il successo di Cina e Stati Uniti. Sarebbe ‘irrealistico‘ per una delle parti cercare di rimodellare l’altra” ha invece detto il presidente cinese, aggiungendo che “Cina e Usa non possono voltarsi le spalle”.

I due non si vedono dallo scorso novembre quando si sono incontrati a margine del G20 di Bali. Dopo l’interruzione del dialogo diplomatico da parte della Cina su alcuni fronti cruciali quali quello militare e climatico come ritorsione per la visita di Nancy Pelosi a Taiwan, il riavvicinamento tra le due potenze ha faticato a decollare anche a causa dell’incidente del presunto pallone spia cinese a inizio 2023, ma prova ora a ripartire qui.

I temi sul tavolo sono diversi, dalla guerra tra Israele e Hamas a quella in Ucraina, fino alla possibile collaborazione per un accordo sull’impiego responsabile dell’intelligenza artificiale in ambito militare e una stretta cinese sulla produzione della droga sintetica oppiacea fentanyl. Poche ore prima del summit è arrivato il primo, decisivo, segnale di collaborazione, con la firma di una dichiarazione comune in cui Pechino e Washington si impegnano a lavorare insieme contro “una delle più grandi sfide del nostro tempo”. I colloqui in ambito di cooperazione climatica tra le due potenze più inquinanti al mondo erano congelati da oltre un anno. Con questa dichiarazione Cina e Usa intensificheranno la cooperazione sul metano e sosterranno gli sforzi globali per triplicare l’energia rinnovabile entro il 2030. Nessuna menzione sull’utilizzo del carbone, ancora attivamente impiegato dalla Rpc, o sugli obiettivi di eliminazione della dipendenza da energia fossile.