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Balneari, nuovo step della procedura d’infrazione Ue contro l’Italia: arriva il parere motivato. “Due mesi per rispondere”

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Era stata annunciata ed è arrivata la lettera della Commissione Ue che contiene il parere motivato dell’esecutivo europeo sul dossier delle concessioni dei Balneari. L’invio della missiva a Roma sancisce un passo avanti nella procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per il mancato adeguamento alla direttiva Bolkestein.

Il titolo della missiva – Concessioni balneari in Italia – Violazione della Direttiva e dei Trattati in funzione dell’Ue – con il parere motivato dell’esecutivo europeo è visibile nella pagina web della Commissione che contiene e aggiorna gli atti relativi alle procedure di infrazioni aperte. La data riportata è quella odierna. “Abbiamo inviato un parere motivato” sulle concessioni balneari italiane e questo “dà ora al governo italiano due mesi per fornire risposte e allora decideremo sui prossimi passi. La nostra preferenza è sempre di trovare un accordo con gli Stati membri, piuttosto che andare in giudizio. E’ un parere motivato e non pregiudica le trattative continue che avremo con le autorità italiane”, ha detto una portavoce della Commissione Ue.

La procedura di infrazione è stata aperta nel 2020 contro il governo di Roma sull’annosa questione delle concessioni demaniali marittime, che secondo la direttiva Bolkestein del 2006 devono essere messe a gara, rilasciate per una durata limitata e non possono prevedere un rinnovo automatico. L’ultimo intervento del governo in materia è stato il decreto Milleproroghe, che aveva portato al 31 dicembre 2024 la validità delle concessioni assegnate senza gara, allungando di un anno la scadenza decisa dall’esecutivo Draghi. Quel provvedimento però è finito sotto la lente del Quirinale: lo scorso 24 febbraio il capo dello Stato Sergio Mattarella lo ha promulgato esprimendo riserve proprio su questo aspetto. “È evidente che i profili di incompatibilità con il diritto europeo e con decisioni giurisdizionali definitive accrescono l’incertezza del quadro normativo e rendono indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di governo e Parlamento“, aveva sottolineato.

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