Venti ore di sciopero dei macchinisti ha causato disagi in alcune zone della Germania a chi doveva muoversi in treno. Iniziata mercoledì sera e terminato giovedì alle 18, ma l’azienda teme ripercussioni anche nella giornata di venerdì, l’astensione dal lavoro è stata indetta per rafforzare richieste di aumenti salariali e riduzione di orario di lavoro. La società Deutsche Bahn Ag, gestore della rete, aveva avvertito che milioni di passeggeri sarebbero stati colpiti e ha esortato a evitare viaggi non necessari o a rimandare i programmi di viaggio.
Il sindacato dei macchinisti Gdl ha rifiutato l’offerta di Deutsche Bahn di un aumento dell’11% della retribuzione e di un bonus per l’inflazione di 2.850 euro. Le richieste includono un aumento della paga mensile di 555 euro e una settimana lavorativa di quattro giorni (per un totale di 35 ore) con compensazione completa. L’azienda ha dichiarato che le richieste del sindacato aumenterebbero i costi del personale del 50%.
Il presidente del Gdl, Claus Weselsky, aveva dichiarato mercoledì che Deutsche Bahn non sembra interessata a cercare una soluzione negoziata. Sotto accusa per le frequenti cancellazioni e i ritardi, l’operatore ferroviario tedesco ha avviato una modernizzazione delle tratte più trafficate del Paese entro il 2030 con oltre 80 miliardi di euro di finanziamenti statali. A marzo, i suoi lavoratori avevano scioperato insieme a quelli di Francia e Regno Unito per chiedere un aumento dei salari, causando gravi disagi ai viaggiatori. Un altro sciopero era stato evitato a maggio dopo che l’operatore ferroviario e il sindacato Evg hanno raggiunto un accordo davanti a un tribunale del lavoro.