Uno dei sindaci che ha vinto il concorso alla Provincia di Benevento ha poi nominato come segretaria generale del suo Comune una commissaria del concorso vinto. Circostanza che in sé, ovviamente, non configura nessun illecito, ma forse una questione di opportunità. È una delle news che emerge dalle pieghe del dossier che l’associazione Altra Benevento sta preparando. Con l’intenzione di farne un esposto in procura.
Il presidente di Altra Benevento, Gabriele Corona, si è messo in moto dopo la pubblicazione su Il Fatto quotidiano dei dettagli dell’infornata di sindaci e assessori locali nell’amministrazione provinciale di Benevento. Avvenuta grazie a sei concorsi banditi nel 2020 e conclusi nei mesi scorsi. Ben 5 politici tra sindaci, assessori e presidenti di enti pubblici sono risultati tra i vincitori dei 12 posti a tempo indeterminato messi a concorso dall’ente presieduto dal mastelliano Nino Lombardi. Posti poi saliti a 14 per le conseguenze di una graduatoria scritta con i punteggi sbagliati, l’accoglimento di due ricorsi fotocopia, e la decisione di ampliare la platea delle assunzioni ai due (ex) vincitori superati dai ricorrenti.
Il sindaco che ha nominato la segretaria-commissaria è Pasquale Pisano, primo cittadino Pd di San Martino Valle Caudina e presidente dell’Asi di Avellino. Nelle scorse settimane ha chiamato nel suo paese la dottoressa Filomena Claudia Iollo. Si è trattato di un ritorno dopo diversi anni, come poi vedremo. Pisano ha vinto il concorso per cinque posti di istruttori tecnici riservati ad architetti ed ingegneri, come stabilito da una commissione composta dal dirigente tecnico dell’Asl Roberto De Toma e da due membri esperti, il funzionario tecnico di Frignano Nicola Massimo e la dottoressa Iollo, all’epoca segretario comunale a Santa Maria a Vico (Caserta).
Quella commissione fu la prima a riunirsi tra quelle dei sei concorsi. È la commissione che ha dato il via ai criteri di attribuzione dei punteggi poi censurata dal Tar per altri due concorsi. Sommando cioè tre votazioni (relative alle due prove scritte e alla terza orale), invece di sommare la media delle due prove scritte con il voto dell’orale. Contravvenendo, secondo i ricorsi accolti dalla giustizia amministrativa, all’articolo 53 del regolamento della Provincia di Benevento per le assunzioni. Dai curriculum di Pisano e Iollo si evince tra l’altro che i due avevano già lavorato insieme al Comune di San Martino Valle Caudina. L’architetto Pisano ne è stato tecnico di supporto all’Utc in diversi periodi tra il 2001 al 2008, proprio gli anni in cui la dottoressa Iollo era stata segretario generale dell’ente.
Anche col criterio della somma di due votazioni e non tre, Pisano sarebbe comunque risultato tra i vincitori di un concorso con 216 partecipanti, avrebbero ballato posizioni successive alla sua. E comunque non ci sono stati reclami. Non è andata così nei due concorsi di istruttore contabile e istruttore legale, che hanno registrato un numero minore di ammessi, finiti al centro di due ricorsi. Il posto di istruttore legale era stato vinto da Andrea Giallonardo, dal 2020 sindaco mastelliano di Castelfranco in Miscano e coordinatore del partito Noi di Centro per l’area del Fortore. Dopo la sentenza del Tar, una determina della Provincia ha ripescato i due vincitori superati in graduatoria dai ricorrenti.
Decisione presa dopo aver letto un parere dell’avvocato Angelo Piazza, ex magistrato del Tar, legale della Provincia di Benevento nelle due cause perse. “Le sentenze in oggetto, seppur emanate in forma semplificata, sembrano ben motivate”, scrive l’avvocato Piazza nel parere allegato alla determina di riassunzione di Giallonardo, la numero 1960 del 29 settembre. Quindi la Provincia ha dovuto rivedere la graduatoria e annullare gli atti di nomina dei due vincitori. Subito dopo, però, li ha riassunti, “per evitare ulteriori contenziosi”.
E poi c’è il capitolo dei costi di queste battaglie legali, che alla fine ricadono sull’ente pubblico, e quindi sulle tasche dei contribuenti. La Provincia di Benevento ha pagato 9.600 euro di parcella per ogni ricorso perso (19.200 euro in totale). Il Tar, nel dare torto alla Provincia, ha stabilito che dovrà anche liquidare 2.000 euro agli avvocati dei ricorrenti. È uno dei casi in cui chi vince guadagna di meno di chi perde: può succedere nello sport, può succedere nella vita.