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Ilary Blasi su Netflix con il docufilm dal titolo ‘Unica’: “Vi racconto la mia storia”. Il web la ricopre di critiche

Si chiama Unica il doc con protagonista Ilary Blasi

di Paolo Aruffo

16 novembre sera, su Canale 5 va in onda il Grande Fratello con Alfonso Signorini conduttore e Cesara Buonamici opinionista. Ad un certo punto passa una pubblicità del tutto inaspettata. Sulla destra, in alto, il logo “Netflix“. Al centro Roma con il cupolone. “Vabbè sarà la pubblicità di Suburraeterna”, potrebbe pensare qualcuno. Ma poi sulla sinistra appare la scritta “Unica“. No, non la canzone di Antonello Venditti bensì il titolo di un docufilm con protagonista Ilary Blasi. Sì, avete capito bene. La conduttrice Mediaset, ex moglie di Francesco Totti. Di cosa si tratta? Probabilmente qualcosa in più sulla famigerata e chiacchieratissima separazione dal Pupone, dopo 20 anni d’amore e tre figli. “A volte si è detto troppo, a volte si è detto poco. A volte si è detto sbagliato”, esordisce Blasi a bordo di un taxi che la porta in uno studio. Entra, si siede e afferma: “Voglio raccontarvi la mia storia”. Che storia? Ah, a saperlo. Il teaser continua: “Per raccontarvi un po’ di me e di tante cose che non sapete. Io difficilmente mi emoziono o sono agitata. Non sono per niente ansiosa. Però qui si parla di me”. Infine, proprio sul finale, si sentono le seguenti parole: “Di questa storia hanno parlato un po’ tutti. Ne sono state dette veramente tante, tante”. Quindi la scritta: “Solo su Netflix. Dal 24 novembre“. E noi lo vedremo, non abbiamo mica la puzza sotto al naso. Anzi, c’è da scommettere che usciranno fior fior di articoli (sì, quelli per il Premio Pulitzer).

Come ha reagito il web a questa notizia? Innanzitutto in molti hanno evidenziato un fatto: la scelta del titolo. “Unica“, proprio come la maglia che l’ex capitano giallorosso – durante un infuocato derby – mostrò in direzione di Ilary quando il loro amore non era ancora uscito allo scoperto. La stessa che Blasi indosserà tanti anni dopo, il giorno dell’addio al calcio di Totti, durante il giro di campo per l’ultimo saluto ai tifosi. Una casualità? Difficile crederci. In tanti poi si sono domandati il senso di questa serie. Ma in fondo, non è certo una novità quella del genere biografico o autobiografico sulle piattaforme. “Las mujeres no lloran, las mujeres facturan”, commenta la popolare pagina Twitter “Righetto”. Il collegamento, ironico e quanto mai efficace, è a Shakira e alla canzone che dedicò a Piqué, dopo la fine della relazione. Della serie: monetizzare sulla separazione, why not? “Speravo de morì prima“, ironizza qualcun altro riprendendo invece il titolo della miniserie su Francesco Totti, risalente a due anni fa. E poi giù di commenti negativi: “Ormai fanno le docuserie su chiunque”, “Anche per il titolo al documentario è dovuta ricorrere ad una citazione del suo ex marito”, “Una cafonata” e via dicendo. Infine c’è qualcuno che “la difende”: “Grazie Ilary, già so che sarà trashissimo”, “Sto già volando”.

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