Prima il caldo torrido, poi le piogge ininterrotte. Il Brasile si trova ad affrontare condizioni climatiche estreme, con temperature che oscillano tra i 39 e i 42 gradi, con picchi di 58 gradi percepiti a Rio de Janeiro. A Brasilia da giorni la città è in allarme rosso e anche a San Paolo, Minas Gerais e Rio le autorità hanno invitato la popolazione a prendere precauzioni contro il caldo estremo, sottolineando di evitare le zone particolarmente soggette a incendi. Nelle scorse settimane sono già stati oltre duemila i roghi scoppiati a causa delle temperature record. Diverse città hanno invece registrato un’interruzione a singhiozzi dell’elettricità data dall’utilizzo prolungato di condizionatori e ventilatori.

Ma il caldo è solo la prima fase di criticità per questo “autunno estivo” in Brasile. Nei prossime ore sono attesi violenti temporali, portati dall’accumulo di umidità nell’aria che è seguito al caldo di questi giorni. Anche per questo l’Istituto nazionale di meteorologia (Inmet) ha emesso un avviso di “potenziale pericolo” per possibili acquazzoni e grandinate per sette Stati del Paese e nel Distretto federale di Brasilia.

Secondo i meteorologi le cause del clima estremo sono molteplici: da una parte il cambiamento climatico ha contribuito a innalzare le temperature generali in tutto il Sudamerica e ha allungato le stagioni. Nel 2023 in particolare, le temperature in Brasile sono state superiori alla norma annuale con innalzamenti stabili da luglio a ottobre. Dall’altra, si tiene in considerazione che sulle coste sudamericane si è abbattuto El Niño, il fenomeno meteorologico che scalda le acque del Pacifico, con conseguenze su tutto l’equilibrio climatico delle zone che interessa. Anche in Messico infatti, le ondate di calore portate da El Niño hanno alimentato una siccità tra le peggiori mai registrate. Secondo le ultime proiezioni dell’Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica (NOAA) degli Stati Uniti, la perturbazione dovrebbe portare la fase più calda tra novembre e gennaio 2024, per poi spostarsi e proseguire in primavera nell’emisfero nord. Intanto, nello Stato meridionale di Santa Catarina i cicloni extratropicali hanno già registrato le prime vittime: due persone sono morte dopo che l’auto su cui si trovavano è affondata in una zona allagata. A Chapecó e Blumenau invece le forti grandinate nella mattinata di venerdì 17 novembre hanno portato interruzioni al traffico.

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