“Piazze piene come non si vedeva da anni”, ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, di fronte alle 60mila persone riunite in Piazza del Popolo per lo sciopero proclamato da Cgil e Uil contro la manovra, ridotto a 4 ore per il settore trasporti dopo la precettazione voluta dal ministro Matteo Salvini. Dal palco la Uil ha sottolineato la presenza di lavoratori che “hanno dovuto prendere un permesso” per partecipare a causa della precettazione. Oltre a Roma si sono svolte manifestazioni in tutta Italia, da Milano a Modena, ma anche Pavia, Brescia, Ferrara, Firenze, Perugia, Napoli, Catania, Messina e Cagliari. Ecco la mappa dei principali cortei in corso.
Milano – Un migliaio di studenti hanno manifestato contro la legge di bilancio del governo Meloni con lo slogan “Ora decidiamo noi”. Durante il corteo, organizzato dal sindacato studentesco Unione degli universitari (Udu), alcuni studenti hanno lanciato vernice contro le filiali di alcune banche e contro le vetrine di alcuni negozi in via Manzoni. Il grosso dei manifestanti si è poi concentrato in largo Cairoli. I ragazzi e le ragazzi del sindacato studentesco lamentano gli scarsi investimenti dedicati all’Istruzione nella manovra e hanno ripetuto slogan per il diritto allo studio, chiedendo un “reddito di formazione” per garantire pari accesso all’istruzione. Tra stemmi delle associazioni e qualche bandiera palestinese, sono diversi gli striscioni contro il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara e la sua proposta di riforma del voto in condotta. Per via del corteo l’Atm ha deviato il corso dei tram 1 e 4 e degli autobus 50,57, 85 e 94. Quello di Milano non è l’unico corteo della mattinata per la Lombardia. Altre manifestazioni sono in corso anche a Monza, Lodi, Como, Brescia, Bergamo e Busto Arsizio.
Roma – “Questa non è solo una Piazza del Popolo strapiena è una piazza del popolo lavoratore, di chi fa funzionare il Paese”. Sono state le prime parole del leader della Cgil, Maurizio Landini, dal palco della manifestazione organizzata a Roma insieme alla Uil per protestare contro la legge di bilancio. “E vi dico che stiamo riempendo tutte le altre regioni: tutte le pizze sono piene come non si vedeva da anni”, ha continuato Landini. Per il leader della Cgil quello che il governo propone non è una manovra ma “un attacco a 360 gradi” che occupa gli spazi di informazione, compresa quella pubblica. “La legge di bilancio contiene delle porcherie. Non una delle promesse fatte è stata rispettata. Se vuoi avere rispetto devi fare quello che dici”, ha poi ribadito.
Tra i presenti alla manifestazione in Piazza del Popolo anche 300 lavoratori del trasporto aereo, presenti nonostante il settore fosse escluso dallo sciopero. “Il trasporto aereo non ha avuto dalla commissione la possibilità di scioperare” chiarisce a proposito Giuliano Scarselletti, coordinatore regionale Uil trasporti. “Eppure moltissimi sono venuti qui oggi con un giorno di ferie anche se la maggior parte, essendo ormai a fine anno, ha dovuto fare ricorso a un cambio turno o a un permesso non retribuito”, ha aggiunto. Sempre dalla Uil arriva la stoccata diretta a Salvini, con il leader Pierpaolo Bombardieri che rivolgendosi al ministro dei Trasporti ha detto: “Chi sta qui non fa il weekend lungo, molti di loro lavorano sabato e domenica per garantire i servizi, c’è gente che lavora quando tu fai i fine settimana“. Oltre alle dichiarazioni politiche, nella manifestazione di Roma spicca il “cimitero” dei morti sul lavoro: decine di croci di legno bianco sotto le quali sono stati posti elmetti da lavoro con i colori dei sindacati. Una richiesta di attenzione in tema di sicurezza sul lavoro, che secondo gli ultimi dati Inail conta in Italia una media di tre morti bianche al giorno. Anche a Roma la partecipazione studentesca è particolarmente presente, con un corteo di giovani diretti al ministero dell’Istruzione. In testa i ragazzi del liceo Pilo Albertelli, che negli scorsi giorni avevano occupato la scuola per protestare contro la manovra.
Napoli – Nel capoluogo campano, così come a Milano, il corteo contro la manovra si è mischiato alle istanze pro-Palestina, soprattutto perché composto a maggioranza da studenti. Il corteo degli studenti della Campania è partito da Piazza Garibaldi con in testa uno striscione su cui campeggia la scritta “Povertà educativa e sionismo. Tutto merito vostro. Stop genocidio e stop riforma Valditara”. Le contestazioni al ministro dell’Istruzione sono accompagnate dal tanto dibattuto slogan “From the river to the Sea”, dal fiume Giordano al mare, relativo all’indipendenza della Palestina, mentre un cartellone recita “Governo Meloni criminale, chi si astiene è complice”.
Firenze – Da Firenze si alza la voce di Francesca Re David, segretaria nazionale della Cgil che durante la manifestazione ha dichiarato: “Questo è uno sciopero, e una manifestazione, contro una legge finanziaria che è contro le lavoratrici e i lavoratori, contro i giovani e contro i pensionati, ma sicuramente anche è uno sciopero per la difesa della democrazia, come sempre ha fatto il movimento dei lavoratori in questo paese”. Re David ha poi ricordato che nelle Regioni del Centro lo sciopero proseguirà per altre due giornate nel settore del pubblico, scuola e sanità e sulla precettazione ha parlato come di “un atto violento rispetto al movimento dei lavoratori”.
Cagliari – Anche la Sardegna si è mobilitata e insieme a chi sciopera diversi studenti a Cagliari hanno saltato scuola per attraversare la città chiedendo “scuole a norma e trasporti efficienti”. Il raduno qui è stato in Piazza Giovanni XXIII, con il corteo che poi è terminato davanti alla sede del Comune. “Le scuole della nostra città sono stanche della negligenza delle istituzioni.” ha spiegato la coordinatrice dell’Unione degli studenti di Cagliari, Sara Naciri. – spiega Sara Naciri, coordinatrice dell’Unione degli Studenti di Cagliari – Negli ultimi mesi il forte bisogno di essere ascoltati dagli organi competenti ha spinto numerosi ragazzi provenienti dai diversi istituti della città metropolitana di Cagliari, a riunirsi in assemblea per cercare una via risolutiva al problema comune”, aggiungendo che le scuole sono ormai relegate a essere “fabbriche” di laureati e che gli studenti sono “prodotti da esibire sugli scaffali”.