Ci vorrebbe un plastico di Bruno Vespa con lo studio di X Factor.Tutto in miniatura, piccino piccino e una descrizione accurata di quello che succederà in puntata prima che la puntata inizi. Facile, tutti possono sentirsi per un attimo autori tv: Morgan fa Morgan, Dargen D’Amico fa Dargen D’Amico, Ambra fa Ambra e Fedez fa Fedez. Facile, l’abbiamo detto. Dunque Morgan, appena gli si offre la polemica, la prende e ci palleggia manco Messi. A offrirla è Dargen, in veste – per scelte autorali, per stizza personale o per noia, chissà – di fuochista. E via, battibecchi sin da inizio puntata (dalla solita solfa sui brani imposti dagli autori a, di nuovo, Bellissima di Annalisa, chepall*), Ambra indignata per la poca attenzione ai ragazzi, Fedez indeciso tra l’entrare in bagarre e andarsene proprio a casa, a godersi i figli e tutto quanto. Ci scappa pure un dietro le quinte, con Morgan e Ambra che litigano e lui che nel finale si alza e se ne va. L’innesto Morgan alza un minimo l’asticella dell’interesse verso un programma morto almeno da 4 o 5 stagioni. Morto nel senso di morto, stecchito, six feet under. Il cantautore in giuria offre almeno qualche titolo alle redazioni spettacoli di quotidiani e siti. E forse qualche manciata di spettatori in più. Su tutto, trionfa la noia. Possibile che un colosso dell’intrattenimento come Sky non abbia niente di meglio da offrire? Non si chiedono mica grandi cose, siamo gente che sa accontentarsi. Almeno la consapevolezza che è ora di mandare un format in soffitta come hanno fatto praticamente tutti gli altri Paesi in cui andava in onda. E invece no, pare che ci dovremo sorbire X Factor pure la prossima stagione. Michielin, se ci leggi, scappa.
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