Dopo l'annuncio del doc in onda su Netflix dal 24 novembre molte le critiche social per la conduttrice. Il regista Tommaso Deboni al Messaggero ha raccontato: "Spero che le persone intelligenti prendano questo film come un messaggio conciliante, non diretto ma discreto"
È bastato l’annuncio per generare curiosità, ma anche critiche. Ilary Blasi parla per la prima volta e per raccontarsi ha scelto Netflix, il documentario “Unica” sarà disponibile sulla piattaforma dal 24 novembre. Operazione immagine, operazione verità. La curiosità riporta al centro della scena la conduttrice romana dopo la fine dell’amore ventennale con Francesco Totti. “Noi due abbiamo passato venti anni insieme, con tanti momenti molto belli. Ora vorrei solo che trovassimo un equilibrio tra noi capace di proteggere i ragazzi che sono la più grande ragione, per ambedue, di amore. So che non è facile, ma quello che c’è stato tra noi, per tanti anni, è stato importante. Se troviamo questo equilibrio noi due, i ragazzi staranno bene e si sentiranno protetti”, aveva detto l’ex campione giallorosso qualche settimana fa al Corriere della Sera.
Ne sono state dette tante, ora tocca a lei far sentire la sua voce. Unica, il docufilm su Ilary Blasi, arriva il 24 novembre solo su Netflix. pic.twitter.com/XkJmS01iDH
— Netflix Italia (@NetflixIT) November 16, 2023
Cosa dirà Blasi? “Unica” (citazione di quel “6 Unica” che l’ex marito le dedicò nel 2002 dopo il gol del derby) è stato girato da Tommaso Deboni, già autore del documentario di Prime Video dedicato a Gianluca Vacchi. Girato, spiega Deboni al Messaggero, “velocemente e di nascosto, dalla gente e da Totti, a Roma, in studio, nella casa di Ilary e durante un viaggio con gli amici”, il film alternerà le parole della donna ad alcune interviste “a membri della sua famiglia, tra cui le sorelle. I figli non ci sono e non ci sono nemmeno testimonianze scomode o rivelazioni eclatanti – racconta – ovviamente la faccenda delle borse e degli orologi c’è, perché fa parte della storia. Ma io spero che le persone intelligenti prendano questo film come un messaggio conciliante, non diretto ma discreto. Un messaggio in bottiglia per Totti? Io lo spero, perché insieme erano bellissimi e le loro immagini pulitissime”.
La storia di un grande amore, di una separazione non pacifica, di tre figli e di due nuovi amori (Noemi Bocchi e Bastian Muller). Il documentario è scritto da Peppi Nocera (storico autore de “L’Isola dei Famosi” ma anche di “The Ferragnez“) e Romina Ronchi, capoprogetto del reality Netflix “Summer Job”.
“La versione di Ilary? Quella di una donna famosa che ha affrontato ciò che le è capitato come avrebbe fatto chiunque altro. Credo che tante donne si ritroveranno in lei. Il pubblico scoprirà una Ilary più acqua e sapone, al naturale. Non il cliché della ragazza di borgata, ma una signora dai modi composti, accomodante, educata e semplice. Non mi ha mai fatto particolari richieste di immagine, pretendendo inquadrature o luci speciali. Vacchi è stato molto più ingombrante“, assicura Deboni nell’intervista rilasciata a Ilaria Ravarino.