Per i sindacati la giornata di sciopero del 17 novembre, nonostante la precettazione del comparto trasporti, è stata nel segno delle “piazze piene e uffici vuoti”. Con “alta adesione” nei settori che si sono fermati a livello nazionale – pubblico impiego, scuola, università, poste e trasporti – e “adesioni medie di oltre il 70% in alcune regioni” del Centro Italia, l’area interessata dalla mobilitazione territoriale di venerdì, che proseguirà con altre quattro giornate di astensione dal lavoro di qui a dicembre in Sicilia, Sardegna, Nord e Sud. Ben diversi i dati diffusi dal governo: la tabella pubblicata dal dipartimento della Funzione pubblica di Palazzo Chigi sul Cruscotto scioperi, in cui sono dettagliate adesioni e relative trattenute dallo stipendio, dà conto di sole 66.362 adesioni nel pubblico impiego, cuore della protesta, pari a un 5,48%.

Si tratta di informazioni aggiornate alle 19, quando le rilevazioni non erano ancora complete: per esempio, come ha fatto sapere il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, in quel momento gli istituti scolastici considerati erano circa il 60%. Resta il fatto che le percentuali di adesione appaiono molto basse: 6,5% nella scuola, 6,8% nelle funzioni locali, 12,39% tra i vigili del fuoco. Nei trasporti, che hanno scontato però la riduzione dello sciopero da 8 a 4 ore, secondo il ministero guidato da Matteo Salvini le adesioni sono state “intorno al 5% sull’alta velocità, sotto il 16% per il personale sui treni regionali”.

Cgil e Uil dal canto loro rivendicano “straordinaria partecipazione alle manifestazioni e ai presidi in tutto il Paese”, “picchi del 100% nei porti, fino all’80% nella logistica e nei Tpl e nel trasporto ferroviario, comparti sottoposti alla precettazione, del 70%”. Poi elencano le adesioni in alcune singole aziende: “100% alla Sammontana Spa Gelateria di Firenze e alla Servizi Ospedalieri di Lucca. Astensione totale anche alla Dussman Ristorazione scolastica di Ancona. A Firenze alla The Bridge il 70% degli addetti si è astenuto, al Nuovo Pignone l’80%; ad Ancona alla Fincantieri raggiunto l’80% di adesioni, alla Ariston il 90% e alla Tod’s di Fermo il 60. Stop per l’80% degli operai della Ast di Terni. Nel Lazio oltre il 90% degli addetti Findus e Cmb Carpi hanno aderito allo sciopero, così come il 70% dei lavoratori della filiera Amazon. 60% raggiunto alla Rdb Italprefabbricati di Teramo, 90% alle Trafilerie Meridionali di Chieti e 75% alla Teknocall de L’Aquila”.

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