“Sono molto amareggiata per l’uso di alcuni termini che viene fatto in questo periodo, come genocidio, sterminio e apartheid, non vorrei che certi stereotipi antisemiti riemergessero”. Così Donatella De Cesare ad ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico in onda su Nove condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Andrea Scanzi e Marco Travaglio sull’utilizzo di alcune categorie del diritto internazionale per definire ciò che sta accadendo a Gaza. “Le manifestazioni pro-Palestina? Rispetto le posizioni di chi era presente, ma non può essere considerata una posizione pacifista, perché è soltanto un lato della questione. – ha detto la professoressa di Filosofia teoretica alla Sapienza di Roma – Secondo me si scardina un meccanismo della guerra nel momento in cui si decostruisce il fronte e si vede che Israele non si identifica con Netanyahu, che ha fatto una politica di destra radicale, puntando sulla sicurezza. – ha proseguito – Ho sentito parlare di ‘popolo eletto’: anche l’uso di questo sintagma è pericoloso perché l’antisemitismo cambia nella storia. L’antisemitismo dopo la Shoah non è quello che c’era prima, ha molte forme. È un odio antiebraico che passa anche per una certa teologia della sostituzione che ha operato la Chiesa per secoli e che poi la Chiesa ha condannato col Concilio Vaticano II”, ha concluso l’opinionista che ha anche affermato di aver firmato un appello per il cessate il fuoco. “Io sono per il cessate il fuoco. Secondo me l’Italia ha sbagliato ad astenersi”, ha detto.

‘Accordi&Disaccordi’ è prodotto da Loft Produzioni per Discovery Italia e sarà disponibile in live streaming e successivamente on demand sul nuovo servizio streaming discovery+ nonché su sito, app e smart tv di TvLoft. Nove è visibile al canale 9 del Digitale Terrestre, su Sky Canale 149 e Tivùsat Canale 9.

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Di Cesare sul Nove: “Usare la parola genocidio contribuisce a guerra”. Montanari ribatte: “Legittimo chiedersi cosa stia facendo Israele a Gaza”

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