I commercialisti italiani aiutavano gli imprenditori cinesi ad aggirare le stringenti norme del fisco, per evadere e non dichiarare milioni di euro allo Stato. Il gup del tribunale di Firenze, Angela Fantechi, ha condannato il commercialista Francesco Schiavone, a 4 anni, la consulente del lavoro Francesca Venezia, a 3 anni e 8 mesi, e Yangchang Zhu, detta ‘Maria’, a 4 anni, perché ritenuti promotori dell’associazione a delinquere che avrebbe permesso agli imprenditore cinesi di non pagare le tasse ed intestare le società a nullatenenti.

Sistema “apri e chiudi” – Secondo l’inchiesta dei pm fiorentini Luca Tescaroli e Fabio Di Vizio, lo studio commercialistico “Venezia & Schiavone” di Sesto Fiorentino (Firenze), depositario delle scritture contabili di 576 imprese individuali, quasi tutte intestate cinesi, si avvaleva della collega Yangchang Zhu, che però avrebbe avuto un ruolo di “socio occulto”. I professionisti avrebbero messo a disposizione le loro competenze per assistere imprenditori cinesi, con lo scopo di costituire società individuali “apri e chiudi”, in modo da permettere alle aziende di riuscire ad eludere le imposte. Emettendo fatture e operazioni inesistenti, sarebbero state drenate le risorse attive delle aziende per poi spostarle in altre compagini nuove e create ad hoc, svuotando così le casse societarie e spingendole alla bancarotta fraudolenta.

Le indagini – Le operazioni, come accertato in fase di indagine della fiamme gialle di Firenze, sarebbero state effettuate tra aprile 2017 ad agosto 2020, portando all’iscrizione del registro degli indagati di 92 persone, tra professionisti, commercialisti, contabili, imprenditori cinesi, soci e prestanome. Tra le attività finite nella lente degli investigatori ci sono parrucchieri, istituti di bellezza, pelletterie, borsettificio, bar e ristoranti che cambiavano denominazione e intestatario, per aprire e chiudere alla luce del sole.

Interdizioni e confische – La gup ha interdetto dall’esercizio della professione di commercialisti per tre anni Schiavone e per due anni Venezia, per entrambi anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e l’inabilità per 10 anni dall’esercizio di una impresa commerciale. Stesse inibizioni per la collega cinese Yangchang Zhu alla quale la gup ha disposto anche la confisca di 1 milione e 102 mila euro. Oltre 1 milione e 600 mila euro invece è stato confiscato all’imprenditore Qian Cai. Tra i 14 imprenditori cinesi condannati in abbreviato ci sono Qiang Cai (4 anni e 4 mesi), Janhong He (3 anni e 6 mesi); Yangchong He, Xingge Wen, Ronguui Chen, Deren Lin, Xiuhua Lin (3 anni), Jinlian Wang e Weifu Zhang (2 anni e 4 mesi); Chunmei Lin, Xioli Wen e Haiping Wang (1 anno e 6 mesi).

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