Bolzano è la prima provincia nella classifica annuale dell’indagine sulla qualità della vita del 2023 realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, giunta alla 25esima edizione. Milano e Bologna conquistano rispettivamente il secondo e il terzo posto. In fondo alla classifica – come nel 2022 – c’è Crotone, insieme alle province siciliane di Messina e Caltanissetta.
Lo studio si articola in nove dimensioni d’analisi: affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, tempo libero e turismo, reddito e ricchezza, in 14 sotto dimensioni e 92 indicatori di base. Dai risultati della ricerca si conferma una tendenza: la frattura tra il Centro-Nord – più performante e resiliente – e l’Italia meridionale e insulare, caratterizzata da una persistente vulnerabilità. Quest’anno la qualità della vita è risultata buona o accettabile in 63 su 107 province. Tradotto in termini di popolazione, significa che 21 milioni 909mila residenti (pari al 37,2% della popolazione italiana) vivono in territori caratterizzati da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 21 milioni 789mila della passata edizione, pari al 36,9% della popolazione, registrando quindi un lieve arretramento rispetto al 2022.
La provincia di Bolzano si posiziona al primo posto per qualità della vita, dopo la medaglia d’argento dello scorso anno. “L’impegno è tanto – dice il sindaco della città Renzo Caramaschi ad Adnkronos, commentando il risultato della ricerca -. Abbiamo un bilancio con debiti zero per la città e una grande capacità di investimento. C’è una capacità di programmazione previsionale dei vari interventi e una capacità a spendere bene i soldi che, vorrei sfatare il luogo comune, non arrivano da Roma perché la provincia di Bolzano contribuisce con circa 400 milioni all’anno alla riduzione del debito nazionale“.