Si erano incollati al vetro che protegge La Primavera di Botticelli agli Uffizi di Firenze. I tre attivisti di Ultima generazione, protagonisti dell’azione, erano stati denunciati per interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata e deturpamento o imbrattamento di cose. Il giudice del Tribunale di Firenze ha emesso una sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. “Siamo contenti di questa sentenza perché rende giustizia, perché quello che è stato fatto era una manifestazione di dissenso ma soprattutto di libera espressione del pensiero, dell’opinione all’interno di una dialettica che è la base delle democrazie moderne”, si legge in un comunicato diffuso da Ultima Generazione. Stamattina Simone, uno degli imputati, ha attraversato le porte del Tribunale di Firenze con le scarpe infangate. “È il fango che rappresenta il disastro vissuto a Campi Bisenzio, di Prato, dell’Emilia Romagna e delle Marche”, ha detto il giovane che era a processo con Laura e Beatrice.
“Il messaggio del Tribunale di Firenze è chiaro: Simone, Laura e Beatrice, incollandosi al quadro della Primavera di Botticelli, non hanno commesso un reato – continua il comunicato di Ultima Generazione – Questo ci solleva, ma non ci consola: il Governo ancora non si impegna a mettere in sicurezza la popolazione dalla crisi climatica preparandosi ad affrontarla e ad aiutare economicamente le famiglie, le aziende e i territori colpiti in questi mesi in Toscana, Emilia-Romagna e Veneto. Con la disobbedienza civile siamo pronti a prenderci la responsabilità delle nostre azioni, chiediamo al Governo e al Parlamento di fare lo stesso”.
L’azione alle Gallerie degli Uffizi del luglio 2022, spiega sempre Ultima Generazione, è stato “solo uno degli innumerevoli campanelli d’allarme rimasti ignorati. Il Governo si rifiuta di ascoltare i cittadini e abbiamo visto che si è trovato totalmente impreparato ad affrontare le alluvioni degli ultimi 6 mesi. Chiediamo che il Governo si prenda le sue responsabilità e non smetteremo di esprimere le nostre richieste con i mezzi nonviolenti che abbiamo fino a che non otterremo azioni concrete, ovvero soldi per le famiglie e i territori disastrati. Perché il governo anziché continua a sprecare tempo prezioso, elaborando disegni di leggi per distrarre l’attenzione delle persone dai problemi del Paese, quando dovrebbe comportarsi con serietà e responsabilità e ridirezionare tutte le energie e soldi nella prevenzione e adattamento alla crisi climatica? Il problema è che la crisi climatica e sociale non si può reprimere, bisogna intervenire. Ci chiediamo dunque: quale ddl quando le strade saranno nuovamente bloccate da acqua, fango e alberi? E quale ddl proporranno quando ci saranno migliaia di persone a bloccare le strade?“