Dalila Di Lazzaro, ospite nello studio di Verissimo, ha raccontato a Silvia Toffanin gli abusi che ha subito nella sua vita. I maltrattamenti sono iniziati quando l’ex attrice aveva 5 anni, senza che lei potesse contare sull’appoggio dei genitori per risolvere la questione: “La violenza è una cosa orrenda, parlo agli uomini, sono loro i colpevoli di tutto questo. Certe volte succede anche ai bambini di essere violentati nelle famiglie, non ho potuto nemmeno avere al mio fianco mia mamma o il mio babbo per raccontarglielo perché erano poco presenti. L’ho raccontato alla tata, che l’ha detto a mia mamma, non a mio padre. C’erano due ragazzi, uno di 15 e l’altro di 20 che hanno abusato di me. Per due mesi, fino a che la mamma dei ragazzi non si è accorta, che c’era qualcosa che non andava, li ha picchiati e poi mi ha fatto dormire sempre con lei. Mi svegliavano durante la notte, dicevano che dovevo star zitta se no venivo sbranata dal cane“, ha confessato la 70enne.
Col passare degli anni, gli abusi subiti non sono terminati. A 13 anni, l’allora adolescente Di Lazzaro è stata avvicinata da un uomo che l’ha ‘torturata’ per diversi giorni. Una volta raccontata la violenza subita ad un agente di polizia, Dalila ha patito delle ‘avances’ anche da parte sua: “Mio marito non trovava lavoro, mi hanno preso come modella e lì vedevo un uomo che mi guardava, sui 30-40 anni, un giorno sono andata al bar e lui mi ha detto che mi voleva come modella. Era un maniaco, scappato veramente da un manicomio. Era fuori di testa. Negli occhi si vedeva qualcosa di folle. Mi ha portato via per quattro giorni, lì ho avuto la paura di morire, mi ha torturato“. E ancora: “Il capo della polizia mi voleva violentare nello studio. Mi ha fatto delle avance, mi ricordo che gli diedi uno schiaffo. Io ero in condizioni pessime, piena di ematomi, con le calze strappate. Ero una bambola rotta”, ha spiegato. L’appello finale della scrittrice nei confronti di tutte le donne è quello di denunciare sempre questa tipologia di episodi, senza avere paura.