di Francesca Carone
Ciao Giulia, non ti conosciamo ma è come se ti conoscessimo e ti rivedessimo nei sorrisi belli e spensierati di ragazze che si incontrano per strada, strette nei lunghi cappotti scuri, nascoste dentro baschi neri appoggiati asimmetricamente sul capo, quasi a imitare i sogni e le interminabili corse verso il futuro.
Forse a te non sono mai piaciute le storie fantastiche, quelle di magie e incantesimi, di mondi irreali, di fate e principesse addormentate… Quelle storie banali in cui si attende immobili e in silenzio l’evento magico. Quelle storie che accontentano il lettore per assecondare il suo bisogno di felicità e riscatto. Forse, le avrai lette o ascoltate, e magari avrai sorriso dimostrandoti interessata, per non arrecare dispiacere a chi stava leggendo. Spesso le storie hanno un retrogusto amaro, nostalgico e fanno tanto chiasso per mettere a tacere la voce di dentro.
Tu quella voce l’hai sempre ascoltata, non ti sei mai sottratta ai suoi lunghi e interminabili discorsi. Non ti sei persa neppure una parola, neppure un silenzio di quella voce che ti ha accompagnata negli anni della maturità, dell’attesa, del dolore, della speranza… Hai sempre creduto nella bellezza del mondo e dell’umanità. Ma non perché qualcuno ti avesse svelato il segreto. Semplicemente perché avevi deciso che bisognava onorare la vita e la sua bellezza. Il suo mistero, a volte insondabile e amaro, a volte giocoso e materno. Nonostante il dolore e le fermate obbligatorie non hai mai smesso di ascoltare quella voce che era dentro di te e che ogni giorno aggiungeva un pezzo di strada alla tua vita. Ci hai creduto, sempre.
Hai creduto nelle lotte di ogni giorno, negli sforzi delle conquiste e nelle parole dette a te stessa nei momenti bui. Hai creduto pensando che tutte le parole e tutti gli sguardi avessero sempre qualcosa di bello da dire e da aggiungere alla tua vita. Hai creduto che il mondo fosse un sentiero di luce, a volte con qualche chiaroscuro. A volte con qualche vuoto a perdere.
Così, con il tuo sorriso, il tuo cappotto e il tuo basco hai esplorato le gioie e le curve pericolose della vita, stringendoti forte dentro quel cappotto e camminando con l’ardore dei tuoi sogni. Hai scritto con la forza dei tuoi valori una storia vera: la tua storia. Una storia senza artifici o magie. Senza tradimenti e incantesimi. Senza cattiveria e rancori.
Sei stata tutti noi Giulia. Sei stata coraggiosa. Sei rimasta fedele alla bellezza che avevi dentro e che esternavi mirabilmente nel tuo sorriso trasparente e sincero. Hai perseverato nei valori della bontà e dell’amicizia. Non li hai mai traditi. E ti ringraziamo per averci permesso di conoscere il tuo cuore grande. Di averci mostrato i tuoi passi. I passi di una ragazza innamorata della vita e del mondo.