Nel primo trimestre 2023, complice l’aumento dei tassi di interesse che rende sempre meno convenienti i mutui, in Italia sono calate ancora le compravendite immobiliari. L’Istat registra 210.691 convenzioni notarili di compravendita e atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari, in calo del 5% rispetto al trimestre precedente e dell’11% su base annua. Ancora più ampia è la flessione per i mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare che si riducono del 12,6% rispetto al trimestre precedente e –31% su base annua. Su base annua, le compravendite di abitazione si riducono sia nei grandi come nei piccoli centri (rispettivamente -18,3% e -6,4%). Le compravendite del settore economico, al contrario, aumentano (rispettivamente +1,5% e +1,6%).

Dopo otto trimestri consecutivi di crescita, registrati tra il terzo trimestre 2020 e il secondo trimestre 2022, gli ultimi tre evidenziano una contrazione che è trainata principalmente dall’abitativo, settore di spinta dell’intero mercato immobiliare. I mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare anticipano di un trimestre l’andamento in calo che, sia a livello tendenziale sia congiunturale, si osserva dal secondo trimestre 2022.

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