La premier Giorgia Meloni torna ad attaccare un giornalista. In questo caso si tratta della conduttrice di Otto e mezzo Lilli Gruber, che lunedì sera parlando del caso Cecchettin ha detto, interpellando Francesco Specchia di Libero: “Tu non potrai negare che in Italia ci sia forte cultura patriarcale e che questa destra destra al potere non la sta proprio contrastando tanto”. E ha aggiunto: “Sì, abbiamo una donna come presidente del Consiglio, però ci tiene a essere chiamata “il” presidente del Consiglio, per me un mistero della fede. Sarà anche questa una cultura di destra patriarcale?”.
Meloni sulla sua pagina Facebook commenta partendo però dal presupposto che Gruber l’abbia chiamata in causa direttamente “accusandola” di cultura patriarcale. “Non so come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo. Ora la nuova bizzarra tesi sostenuta da Lilli Gruber nella sua trasmissione di ieri sera è che io sarei espressione di una cultura patriarcale. Come chiaramente si evince da questa foto che ritrae ben quattro generazioni di ‘cultura patriarcale’ della mia famiglia. Davvero senza parole”. La frase è accompagnata da una foto di famiglia che la ritrae con madre, figlia e nonna.
Gruber ha risposto ringraziando “per l’attacco che considero una prima dimostrazione della sua volontà di aprire un dialogo costruttivo con la stampa, un esercizio di democrazia al quale lei è poco abituata. Le porte di Otto e mezzo sono sempre aperte”. E ancora: “Ritengo comunque che sia sempre pericoloso, per il buon funzionamento democratico, quando un/una presidente del Consiglio attacca direttamente la stampa e singoli giornalisti. Per fortuna, il diritto al pensiero libero e critico è ancora ben tutelato dalla nostra Costituzione”.