Oltre tre italiani su 4 vorrebbero maggiori tasse di successione sulle eredità milionarie o multimilionarie. È il principale risultato che emerge dall’ultimo sondaggio Radar dell’istituto di ricerca e analisi di mercato Swg. Se il 54% degli intervistati ritiene che, in generale, l’imposta sulle eredità vada ridotta, la stragrande maggioranza ritiene che quando si parla di grandi ricchezze occorra invece chiedere un contributo superiore a quello attuale. Che prevede una franchigia di 1 milione di euro per i lasciti a coniuge, figlie e parenti il linea retta. In particolare, il 76% sarebbe favorevole a un eventuale innalzamento delle imposte per le maxi-eredità, mentre solo il 34% vede di buon grado l’aumento delle tasse su eredità con valore superiore a 100mila euro, quindi non particolarmente elevato. La percentuale di favorevoli, in questo secondo caso, tocca però il 40% tra gli under 35.
Il rapporto, redatto sulla base di ricerche condotte a novembre 2023 per mezzo di sondaggi online su un campione rappresentativo nazionale di 800 soggetti, parte dall’indiscrezione, poi smentita, che il governo intendesse rendere più onerosa l’imposta di successione per i parenti più lontani. E su questo punto evidenzia che secondo il 42% si dovrebbe tassare allo stesso modo tutti i beneficiari dell’eredità, a prescindere dal grado di parentela. In questo segmento la maggioranza è trainata dalla categoria under 35, con il 58% favorevole a questa opzione.
Allo stesso modo, anche sulla correlazione tra eredità e conseguenze socio-economiche pesa il parere dei più giovani. Il 68% di loro ritiene infatti che una tassa di successione bassa significhi tramandare di generazione in generazione “il potere di gestire le risorse della nazione” secondo criteri ereditari e non di merito. Una posizione in linea con gli economisti che vedono nella trasmissione di ricchezza ereditaria non adeguatamente tassata una delle ragioni alla base dell’aumento delle disuguaglianze nella nostra società.
In generale però, rimane che solo 1 italiano su 10 è favorevole all’aumento della tassa per piccole eredità, con alcune divisioni all’interno dell’elettorato. Il centrodestra rimane più conservatore, sostenendo una diminuzione della tassa o dicendosi favorevole a lasciarla allo stato attuale. Il 10% che crede vada aumentata è invece composto per il 21% da elettori di centrosinistra, seguiti a ruota da un 17% di elettori del Movimento Cinque Stelle.