Uccise a fucilate un uomo perché non approvava la relazione che la vittima, ex maresciallo dei carabinieri, aveva con la figlia. La Corte d’assise di Lecce oggi ha condannato all’ergastolo, con isolamento diurno per 1 anno, Michele Aportone, il 72enne di San Donaci (Brindisi) accusato dell’omicidio di Silvano Nestola, 46 anni, ammazzato la sera del 3 maggio 2021 a Copertino, in provincia di Lecce. Il delitto davanti alla casa dell’abitazione della sorella dell’ex militare davanti al figlio di 11 anni. I giudici hanno accolto la richiesta avanzata dal pm Alberto Santacatterina che ha insistito per il riconoscimento delle aggravanti della premeditazione e dei futili motivi. Secondo l’accusa Aportone avrebbe ucciso l’ex carabiniere perché contrario alla relazione che il 45enne aveva avviato con sua figlia. Il 72enne è detenuto nella Casa circondariale di Lecce e si è sempre dichiarato innocente. I giudici hanno disposto anche una provvisionale di 50mila euro in favore di ciascuna delle sette parti civili.
“C’era una persona nera che stava accovacciato sotto al muretto sulla destra che si è alzato e ha sparato” aveva raccontato il figlio della vittima. Aportone era stato arrestato il 29 ottobre 2021. Le indagini si erano da subito concentrate sulla vita privata del militare. Secondo il giudice per le indagini preliminari che aveva disposto l’arresto Aportone era “talmente determinato da non arretrare neppure dinanzi alla presenza del figlio undicenne che, in un estremo gesto di protezione, era stato dal padre spinto a trovare rifugio all’interno dell’abitazione”. Nei giorni successivi all’omicidio, secondo gli inquirenti, il 70enne si sarebbe adoperato per distruggere le prove che potessero indicarlo come responsabile dell’agguato. Tra i diversi episodi ricostruiti dai carabinieri c’è la distruzione dello scooter con il quale avrebbe dato vita alla spedizione punitiva.