Venticinquemila euro per il “turbamento emotivo” e la “sofferenza psicofisica” causati da un approccio sessuale ricattatorio. È la somma che Emilio Fede dovrà versare ad Ambra Battilana, una delle modelle che denunciarono lo scandalo del “bunga bunga”. A stabilirlo, come riporta il Corriere della sera, è stato il Tribunale civile di Milano, quantificando il risarcimento stabilito in sede penale con la sentenza (definitiva) che ha condannato l’ex direttore del Tg4 per induzione alla prostituzione. Insieme a un’altra modella, Chiara Danese, Battilana era stata invitata a una delle “cene eleganti” nella residenza di Silvio Berlusconi ad Arcore: con la promessa di un posto da “meteorine” a tremila euro a settimana, le due ragazze – poco più che 18enni – erano state molestate sessualmente da Fede e incoraggiate a partecipare agli show erotici (spogliarelli, toccamenti e lap dance) delle altre donne presenti.
Imbarazzate, Ambra e Chiara avevano rifiutato: “Allora cosa siete venute a fare qua?“, aveva detto loro il giornalista, facendo capire che senza accettare quel tipo di richieste non avrebbero mai lavorato nel mondo dello spettacolo. Un ricatto che il giudice Damiano Spera definisce “un ulteriore meschino episodio, sia pure con più subdole modalità, di violenza contro le donne“, derivata dalla “consapevolezza” da parte di Battilana “di essere stata “adescata” per un presunto casting presso Mediaset” e dalla “delusione nel prendere atto che la sua bellezza e l’aspirazione di successo come modella fossero state sfruttate da persone amorali per turpi finalità, che l’avrebbero deprivata della propria personalità e ridotta a donna-oggetto“.