E così, questo novembre ha visto raggiungere per la prima volta da quando si fanno le misure i due gradi in più di riscaldamento rispetto alla media del 1850-1900. E’ stato solo per un giorno, ma non è un’oscillazione temporanea; è parte della tendenza al riscaldamento in corso. Se continua così, abbiamo passato alla grande il bersaglio di 1,5 gradi in più che era stato stabilito con gli accordi di Parigi del 2015. E rischiamo di passare anche quello dei 2 gradi. Dove ci fermeremo? I rischi di questa tendenza sono enormi, non tanto per la temperatura in sé, ma per tutto quello che può generare: fenomeni meteorologici estremi, ondate di calore, siccità, come l’innalzamento dei mari causato dalla fusione dei ghiacciai continentali. Tutte cose che ci potrebbero portare a guai veramente grossi.
Nel frattempo, stiamo vivendo nel mondo reale la storia della rana bollita che Al Gore aveva raccontato nel suo film del 2006, Una Verità Scomoda. Vi ricordate? La storia è che se butti una rana dentro l’acqua bollente, cercherà di saltare via subito. Ma se la metti nell’acqua tiepida e la scaldi piano piano, la rana penserà di essere alle terme e si farà bollire senza muovere un muscolo. Non so se sia vero, e non ho certamente intenzione di torturare qualche povera rana per verificarlo. Ma descrive bene la reazione umana alla notizia dei due gradi in più di questi giorni.
Le reazioni che ho visto sono state, in effetti, da rana bollita. Principalmente, nessuna reazione (la rana: “perché, l’acqua è più calda del solito?”). Poi c’è chi trova che questo novembre primaverile sia una cosa bellissima (la rana: “ma non ti accorgi come si sta bene a mollo nell’acqua tiepida?”), oppure di diniego rabbioso (la rana: “ci stanno raccontando che l’acqua si riscalda, ma non è vero nulla e comunque se si riscalda non è colpa delle rane).
E ora? Beh, per quei poveri rospetti a bagno (noi) che si sono accorti di cosa sta succedendo non c’è l’opzione di saltar via dalla pentola, a meno di non comprare un biglietto per l’astronave di Elon Musk diretta verso Marte (ma questo sarebbe un buon modo per preparare delle zampe di rana surgelate). Allora, non ci resta che fare il possibile per raffreddare l’acqua, o perlomeno evitare che si scaldi ulteriormente.
Per fortuna, ci sono buone notizie dal fronte delle rinnovabili. La crescita delle installazioni continua a un ritmo sempre più rapido, mentre la tecnologia avanza, abbassando i costi. Fra le altre cose, abbiamo notizie dalla Cina che stanno entrando in produzione le nuove batterie sodio-ioni. Sono batterie con prestazioni comparabili, anche se un po’ meno buone, a quelle al litio che sono standard oggi. Il vantaggio delle sodio-ioni è il prezzo basso, mentre il sodio che non presenta problemi di esaurimento essendo estremamente diffuso negli oceani e nei mari. Queste batterie possono anche fare a meno di materiali rari come il nickel e il cobalto. Vanno bene anche per i veicoli elettrici, ma sono particolarmente interessanti per lo stoccaggio di energia per gestire la variabilità della produzione delle tecnologie rinnovabili.
Insomma, se vogliamo ce la possiamo ancora fare. Ma noi ranocchie dobbiamo darci una smossa per raffreddare questa pentola, perché comincia a essere veramente un po’ troppo caldo qui dentro!