La copertina è tutto un programma. Un guerriero in primo piano (le donne sempre un passo indietro) e alle sue spalle una guerriera seminuda (lui invece è vestito) e sexy come la spirale tatuata sull’ombelico che allude a profferta di vortici sessuali. La guerriera ha una lancia in mano ma è già chiaro come assassinerà, da brava mantide religiosa, il maschio. Il primo stereotipo è servito.
Mi riferisco al libro La guerra dei sessi. Piccolo saggio sulla cattiveria di genere scritto da Alessandro Amadori, docente di Psicologia alla Cattolica e nominato dal ministro Valditara, coordinatore del gruppo di psicologi e giuristi che si dovranno occupare di organizzare gli interventi nelle scuole per contrastare la violenza contro le donne. Dopo il turbamento collettivo suscitato dal femminicidio di Giulia Cecchettin, il governo, sollecitato ad occuparsi di un cambiamento culturale che non si può più rinviare, ha trovato la soluzione: dodici ore l’anno di educazione all’affettività. Dodici ore contro millenni di sottocultura misogina.
Se vogliamo testare il livello di competenza sul contrasto agli stereotipi e pregiudizi sessisti di Alessandro Amadori, dobbiamo leggere il suo scritto.
Io l’ho fatto e il direttore de ilfattoquotidiano.it, Peter Gomez, mi sarà debitore a vita per questo mio sacrifizio.
Nell’introduzione il consulente di Valditara disserta sul “male”, sui carnivori che mangiano gli erbivori e sugli erbivori che mangiano le piante. Dopo il ciclo alimentare passa agli umani, crudeli per diletto. Tocca anche il tema della tutela ambientale perché la cattiveria umana è causa del surriscaldamento climatico. Amadori sarà un maschilista a sua insaputa, ma è pur sempre un ecologista. Del resto come scrivevo in un commento in calce al mio precedente post: c’è gente che si preoccupa per l’estinzione delle nutrie ma non per quella delle donne.
E’ una pubblicazione abbastanza furba e chi non ha gli strumenti per coglierne la costante manipolazione e confusione ne uscirà disinformato: si citano ricerche condotte dall’Istat e ricerche farlocche; violenza maschile, rapporti sadomasochisti, mistress e BDSM, moralismo spicciolo e tesi complottiste.
Nel paragrafo “il diavolo è anche donna” ci spiega di non aver voluto scrivere un testo accademico (non mi dire) ma “open”, ovvero aperto ad altri contributi. Ed ecco il punto di vista di un tal Adriano Pirillo che, sul sito Soverato Web, avrebbe pubblicato questa riflessione carica di odio per le donne. Amadori ne cita un passaggio che ritiene “polemicamente stimolante” anche se “leggendo qua e là susciterebbe l’impressione di una certa misoginia latente”… (latente? Alla faccia).
Ecco alcune perle: “Non sono misogino ma… dai vestiti esce la tarma e dal corpo della donna la cattiveria la cronaca (nera) quotidiana è piena delle loro gesta… certe perfide donne e madri attuali non occorre accennare perché la cronaca esse vestono da femmine ma solo per meglio vampirizzare colleghi e colleghe, pur di arrivare in cima alla scala del potere. Quando hanno in mente una meta da raggiungere, per loro non esistono ostacoli invalicabili; esse non hanno un cuore che batte, e che si emozioni, ma solo un organo fastidioso alla circolazione sanguigna. Se, per occupare la poltrona più importante in un’azienda o di un ente pubblico, c’è bisogno di scalzare un’amica o andare a letto con uno o più uomini, non se ne fanno un cruccio. Se hanno bisogno di sentirsi ‘mamme’ (anche se sono dalla parte di Saffo), se lo fanno ugualmente un figlio, salvo poi affidato ad altri (o liberarsene definitivamente) ove dovesse in qualche modo ostacolare la loro carriera, il successo sociale o l’arrampicata verso il potere. Se sono sposate e si separano, queste donne sono contente solo quando vedono l’ex sul lastrico, magari a chiedere l’elemosina all’angolo di un marciapiede. Donne del genere, quando non amano, hanno il sangue freddo di un serpente; godono ad andare a letto con il fidanzato della più cara amica e poi vanno tranquillamente a cena a casa sua, col sorriso sulla bocca“.
L’autore scrive di non condividere le cogitazioni di tal Pirillo che però gli ricordano “alcune lezioni di Criminologia clinica condotte dalla dottoressa Isabella Merzagora”. Questo sfogo di odio feroce per le donne avrebbe quindi una base accademica.
Tra ambiguità e doppi messaggi, Amadori non nega il femminicidio ma nello stesso tempo conferma le peggiori tesi misogine come quando se la prende con le donne in carriera “più realiste del re… e tendenti ad agire in modo molto individualista ed ego centrato nella competizione lavorativa e a sconfinare, forse più degli uomini, nella cattiveria”. Emerge uno degli stereotipi sessisti più granitici, quello che colpevolizza le donne che coltivano ambizioni professionali giudicandole inette, e nello stesso tempo prive di cuore. Alla fine Amadori trova il coraggio e ammette: “In realtà per molti aspetti, Pirillo ha ragione”.
Questo testo passivo-aggressivo occulta il dominio maschile, paragona le violenze commesse da uomini e donne a una guerra simmetrica. Disparità di numeri, violenza simbolica e disparità di potere non vengono prese in considerazione. Insomma è solo una questione di “cattiveria” bipartisan. Giustifica in maniera sottile il femminicidio, facendo proprie le tesi di certi gruppi misogini molto attivi sui social, quando suggerisce subdolamente che la violenza degli uomini sia una reazione alle condizioni inique della separazione legale che, nei tribunali, avvantaggerebbe le donne. Eppure i dati Istat misurano una maggiore povertà delle separate rispetto agli ex.
Dopo un’oretta di sofferenza si approda alle ultime pagine per incontrare il complotto delle “ginarchiche animate da uno spirito di vendetta”. “Femministe estremiste”, “adepte del libro sapienzale La Ginarchia” dedite a praticare “il rapporto sessuale in perfetta inversione dei ruoli: la donna che fa l’uomo e l’uomo che fa la donna”. Amadori teme la ginarchica ma non scrive (non è in grado) alcuna riflessione articolata sulla cultura patriarcale e misogina.
Ma chi sono per Amadori gli autori di violenza? Uomini fragili e bisognosi di affetto. “Eravamo partiti dalla cattiveria maschile indagando in particolare il femminicidio, e strada facendo ci siamo accorti che questo crimine nella sua inaccettabile brutalità, è in qualche modo il contraltare di una sostanziale fragilità psichica maschile. E’ una formazione reattiva rispetto ad un incontenibile timore per la perdita e spia della sua debolezza”. Insomma se le donne non li abbandonassero e se ne prendessero cura invece di far carriera e praticare il BDSM…
Quest’uomo è stato chiamato ad occuparsi di progetti per contrastare disparità, discriminazioni, stereotipi. Una beffa per tutte le vittime di femminicidio. Questo è squallido, ministro Valditara.
@nadiesdaa
Nadia Somma Caiati
Responsabile Centro antiviolenza Demetra
Diritti - 22 Novembre 2023
Ho letto ‘La guerra dei sessi’ del consulente di Valditara. I violenti? Uomini fragili e bisognosi di affetto
La copertina è tutto un programma. Un guerriero in primo piano (le donne sempre un passo indietro) e alle sue spalle una guerriera seminuda (lui invece è vestito) e sexy come la spirale tatuata sull’ombelico che allude a profferta di vortici sessuali. La guerriera ha una lancia in mano ma è già chiaro come assassinerà, da brava mantide religiosa, il maschio. Il primo stereotipo è servito.
Mi riferisco al libro La guerra dei sessi. Piccolo saggio sulla cattiveria di genere scritto da Alessandro Amadori, docente di Psicologia alla Cattolica e nominato dal ministro Valditara, coordinatore del gruppo di psicologi e giuristi che si dovranno occupare di organizzare gli interventi nelle scuole per contrastare la violenza contro le donne. Dopo il turbamento collettivo suscitato dal femminicidio di Giulia Cecchettin, il governo, sollecitato ad occuparsi di un cambiamento culturale che non si può più rinviare, ha trovato la soluzione: dodici ore l’anno di educazione all’affettività. Dodici ore contro millenni di sottocultura misogina.
Se vogliamo testare il livello di competenza sul contrasto agli stereotipi e pregiudizi sessisti di Alessandro Amadori, dobbiamo leggere il suo scritto.
Io l’ho fatto e il direttore de ilfattoquotidiano.it, Peter Gomez, mi sarà debitore a vita per questo mio sacrifizio.
Nell’introduzione il consulente di Valditara disserta sul “male”, sui carnivori che mangiano gli erbivori e sugli erbivori che mangiano le piante. Dopo il ciclo alimentare passa agli umani, crudeli per diletto. Tocca anche il tema della tutela ambientale perché la cattiveria umana è causa del surriscaldamento climatico. Amadori sarà un maschilista a sua insaputa, ma è pur sempre un ecologista. Del resto come scrivevo in un commento in calce al mio precedente post: c’è gente che si preoccupa per l’estinzione delle nutrie ma non per quella delle donne.
E’ una pubblicazione abbastanza furba e chi non ha gli strumenti per coglierne la costante manipolazione e confusione ne uscirà disinformato: si citano ricerche condotte dall’Istat e ricerche farlocche; violenza maschile, rapporti sadomasochisti, mistress e BDSM, moralismo spicciolo e tesi complottiste.
Nel paragrafo “il diavolo è anche donna” ci spiega di non aver voluto scrivere un testo accademico (non mi dire) ma “open”, ovvero aperto ad altri contributi. Ed ecco il punto di vista di un tal Adriano Pirillo che, sul sito Soverato Web, avrebbe pubblicato questa riflessione carica di odio per le donne. Amadori ne cita un passaggio che ritiene “polemicamente stimolante” anche se “leggendo qua e là susciterebbe l’impressione di una certa misoginia latente”… (latente? Alla faccia).
Ecco alcune perle: “Non sono misogino ma… dai vestiti esce la tarma e dal corpo della donna la cattiveria la cronaca (nera) quotidiana è piena delle loro gesta… certe perfide donne e madri attuali non occorre accennare perché la cronaca esse vestono da femmine ma solo per meglio vampirizzare colleghi e colleghe, pur di arrivare in cima alla scala del potere. Quando hanno in mente una meta da raggiungere, per loro non esistono ostacoli invalicabili; esse non hanno un cuore che batte, e che si emozioni, ma solo un organo fastidioso alla circolazione sanguigna. Se, per occupare la poltrona più importante in un’azienda o di un ente pubblico, c’è bisogno di scalzare un’amica o andare a letto con uno o più uomini, non se ne fanno un cruccio. Se hanno bisogno di sentirsi ‘mamme’ (anche se sono dalla parte di Saffo), se lo fanno ugualmente un figlio, salvo poi affidato ad altri (o liberarsene definitivamente) ove dovesse in qualche modo ostacolare la loro carriera, il successo sociale o l’arrampicata verso il potere. Se sono sposate e si separano, queste donne sono contente solo quando vedono l’ex sul lastrico, magari a chiedere l’elemosina all’angolo di un marciapiede. Donne del genere, quando non amano, hanno il sangue freddo di un serpente; godono ad andare a letto con il fidanzato della più cara amica e poi vanno tranquillamente a cena a casa sua, col sorriso sulla bocca“.
L’autore scrive di non condividere le cogitazioni di tal Pirillo che però gli ricordano “alcune lezioni di Criminologia clinica condotte dalla dottoressa Isabella Merzagora”. Questo sfogo di odio feroce per le donne avrebbe quindi una base accademica.
Tra ambiguità e doppi messaggi, Amadori non nega il femminicidio ma nello stesso tempo conferma le peggiori tesi misogine come quando se la prende con le donne in carriera “più realiste del re… e tendenti ad agire in modo molto individualista ed ego centrato nella competizione lavorativa e a sconfinare, forse più degli uomini, nella cattiveria”. Emerge uno degli stereotipi sessisti più granitici, quello che colpevolizza le donne che coltivano ambizioni professionali giudicandole inette, e nello stesso tempo prive di cuore. Alla fine Amadori trova il coraggio e ammette: “In realtà per molti aspetti, Pirillo ha ragione”.
Questo testo passivo-aggressivo occulta il dominio maschile, paragona le violenze commesse da uomini e donne a una guerra simmetrica. Disparità di numeri, violenza simbolica e disparità di potere non vengono prese in considerazione. Insomma è solo una questione di “cattiveria” bipartisan. Giustifica in maniera sottile il femminicidio, facendo proprie le tesi di certi gruppi misogini molto attivi sui social, quando suggerisce subdolamente che la violenza degli uomini sia una reazione alle condizioni inique della separazione legale che, nei tribunali, avvantaggerebbe le donne. Eppure i dati Istat misurano una maggiore povertà delle separate rispetto agli ex.
Dopo un’oretta di sofferenza si approda alle ultime pagine per incontrare il complotto delle “ginarchiche animate da uno spirito di vendetta”. “Femministe estremiste”, “adepte del libro sapienzale La Ginarchia” dedite a praticare “il rapporto sessuale in perfetta inversione dei ruoli: la donna che fa l’uomo e l’uomo che fa la donna”. Amadori teme la ginarchica ma non scrive (non è in grado) alcuna riflessione articolata sulla cultura patriarcale e misogina.
Ma chi sono per Amadori gli autori di violenza? Uomini fragili e bisognosi di affetto. “Eravamo partiti dalla cattiveria maschile indagando in particolare il femminicidio, e strada facendo ci siamo accorti che questo crimine nella sua inaccettabile brutalità, è in qualche modo il contraltare di una sostanziale fragilità psichica maschile. E’ una formazione reattiva rispetto ad un incontenibile timore per la perdita e spia della sua debolezza”. Insomma se le donne non li abbandonassero e se ne prendessero cura invece di far carriera e praticare il BDSM…
Quest’uomo è stato chiamato ad occuparsi di progetti per contrastare disparità, discriminazioni, stereotipi. Una beffa per tutte le vittime di femminicidio. Questo è squallido, ministro Valditara.
@nadiesdaa
Articolo Successivo
Sono 107 le donne uccise da inizio anno, 88 in ambito familiare. 55 i femminicidi commessi da partner o ex
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Guerra Russia-Ucraina, l’apertura di Zelensky: “Se questa è l’unica alternativa per portare la pace, allora sono pronto a negoziati diretti con Vladimir Putin”
Mondo
Netanyahu primo leader alla Casa Bianca da Trump: “Prima gli ostaggi, poi distruggiamo Hamas”. Il tycoon: “Via i palestinesi da Gaza”
Mondo
Millennium racconta gli operatori umanitari in guerra: 356 sono stati uccisi nel 2024, un record
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - Disagi in vista oggi in Lombardia per chi si sposta in treno. Dalle 3 di mercoledì 5 febbraio 2025 alle 2 di giovedì 6 il sindacato Orsa ha proclamato una giornata di sciopero che potrà generare ripercussioni al servizio Regionale, Suburbano, Aeroportuale e la Lunga Percorrenza di Trenord. Viaggeranno i treni con partenza prevista dopo le 6 e dopo le 18, con arrivo previsto entro le 9 ed entro le 21.
Nel caso di cancellazione dei treni del servizio aeroportuale, saranno istituiti bus senza fermate intermedie tra: Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto per il Malpensa Express. Da Milano Cadorna gli autobus partiranno da via Paleocapa 1. Stabio e Malpensa Aeroporto per il collegamento aeroportuale S50 Malpensa Aeroporto – Stabio.
Disagi in vista anche per chi viaggia in aereo con lo sciopero del personale delle aziende di handling associate a Assohandlers indetto dalla Flai Trasporti e Servizi.
Cagliari, 04 feb. - (Adnkronos) - È morto il principe Karim Aga Khan, fu lui il 14 marzo del 1962 a fondare il Consorzio Costa Smeralda e portare al centro del mondo un angolo di Sardegna. "Non abbiamo parole. Solo una: grazie", è il commento ufficiale del Consorzio. L'annuncio ufficiale della scomparsa arriva dall'Aga Khan Development Network. "Sua Altezza il principe Karim Al-Hussaini, Aga Khan IV, 49° Imam ereditario dei musulmani sciiti ismailiti e diretto discendente del profeta Maometto (pace sia con lui), è deceduto pacificamente a Lisbona il 4 febbraio 2025, all'età di 88 anni, circondato dalla sua famiglia". A breve è previsto l'annuncio del suo successore.
"I leader e lo staff dell'Aga Khan Development Network porgono le nostre condoglianze alla famiglia di Sua Altezza e alla comunità ismailita di tutto il mondo - si legge in una nota -. Mentre onoriamo l'eredità del nostro fondatore, il principe Karim Aga Khan, continuiamo a lavorare con i nostri partner per migliorare la qualità della vita degli individui e delle comunità in tutto il mondo, come lui desiderava, indipendentemente dalle loro appartenenze religiose o origini".
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "La presidente del Consiglio riferisca in Parlamento sulla vicenda Almasri. Prima lo farà, prima potrà occuparsi dei gravi problemi del Paese e tentare qualche soluzione alla crisi industriale, al Pil che ristagna, alla sanità ormai alla deriva. Perda meno tempo nella comunicazione social e ne trovi per cose più gravi e urgenti. Chi la segue nei suoi video e poi legge la bolletta della luce e del gas comincia a chiedersi come mai tanta distanza fra la realtà e la rappresentazione che ne dà Meloni. Sulla vicenda Almasri ci metta la faccia, ma in Parlamento e non su X o Instagram. Solo così potrà chiudere una vicenda gestita male e conclusa peggio". Lo dice Daniela Ruffino di Azione.
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - Fdi e Lega all'attacco del Pd sull'inchiesta campana sul favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che vede coinvolto il tesoriere regionale dem, Nicola Salvati, già sospeso ieri dal partito. "Siamo sconcertati da queste notizie che coinvolgono i 'buoni e generosi' del Pd. Se le accuse fossero confermate sarebbe gravissimo", attacca direttamente Matteo Salvini via social. Anche la premier Giorgia Meloni dedica un post alla vicenda sottolineando come l'inchiesta campana confermi "ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli". La premier garantisce: "Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità".
Non tarda la replica dei dem che, dopo aver sospeso ieri Salvati, oggi hanno incaricato il tesoriere nazionale del Pd, Michele Fina, di assumere la gestione della tesoreria regionale. "Quanto al merito della vicenda, oltre ad averlo rimosso dall'incarico di tesoriere, dopo un secondo lo abbiamo immediatamente sospeso in via cautelare dall'anagrafe degli iscritti del Pd -sottolinea lo stesso Fina-. E' giusto il caso di osservare che una ministra della Repubblica, rinviata a giudizio per falso in bilancio e sotto indagine per truffa ai danni dello Stato, siede ancora tranquillamente al suo posto. Prego di notare le differenze".
Nella vicenda intervengono anche i 5 Stelle. Il capogruppo Riccardo Ricciardi va giù duro: "Per qualsiasi percorso di alleanza, nazionale o territoriale, ci vuole la massima intransigenza. Ci auguriamo che chi vuole sottoscrivere un accordo con i 5 stelle faccia una pulizia totale in casa propria". Una 'pulizia' che in Campania la stessa Elly Schlein ha come obiettivo. Giuseppe Conte ricorda come "l'etica pubblica è fondamentale" per i 5 Stelle ma è su Meloni che il leader M5S batte, anche su questa vicenda. E a stretto giro ribatte via social al post della premier. "Non posso crederci: Meloni, davvero hai fatto un post per denunciare che l’'immigrazione non può essere lasciata in balia della criminalità'? Cioè tu scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia, con accuse di stupri di bambini, al centro dei traffici di migranti e oggi te ne esci con un post così? Ma davvero ti sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti a eccezione di te, tua sorella e dei tuoi stretti sodali? Per farti tornare alla realtà ti allego due immagini: in una il criminale Almasri che scende dal volo di Stato, nell'altra una notizia di qualche mese fa dai comuni d'Italia".
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni continua a fuggire dal parlamento preferendo parlare continuamente sui social, quasi fosse una influencer e non la Presidente del Consiglio. Manda i due ministri, Nordio e Piantedosi, che avevano fatto saltare la precedente informativa con una motivazione menzognera: siccome c'era il segreto istruttorio e per rispetto delle indagini, non avrebbero potuto partecipare. Mentivano sapendo di mentire". Così Angelo Bonelli, parlamentare di AVS e portavoce di Europa Verde.
"Perché la Legge Costituzionale n°1 del 16 gennaio 1989, all'articolo 6, stabilisce in modo inequivocabile che il procuratore invia la denuncia al tribunale dei ministri senza svolgere alcuna indagine. È quindi evidente che gli interessati sapevano che non ci sono indagini e che non c'è alcun segreto istruttorio da rispettare. Infatti, domani i ministri Piantedosi e Nordio si presentano a Montecitorio per l'informativa. Si presentano per non far venire la premier Meloni: colei che ha accusato l'opposizione, in particolar modo Alleanza Verdi e Sinistra, di essere amici dei trafficanti di esseri umani".
"Ora l'Italia e l'opinione pubblica internazionale hanno la prova che lei è amica e complice dei trafficanti di esseri umani. Giorgia Meloni venga in Aula a spiegare perché! È ora di farla finita con il complottismo e il vittimismo da propaganda di Giorgia Meloni, che sparge sui social e nelle trasmissioni televisive amiche", conclude Bonelli.
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Sono in corso i lavori per la costruzione del nuovo Terminal Donato Bramante che, ci auguriamo, sarà pronto entro la seconda parte del 2025. Sarà una struttura completamente green che migliorerà l’esperienza dei crocieristi che vengono qui a Civitavecchia. Abbiamo inoltre completato l’impianto fotovoltaico del Terminal Vespucci, che quindi sarà interamente alimentato da energia rinnovabile. Stiamo lavorando sul rinnovamento del design del Terminal 10 per poi trasferirlo al 18 e che sarà dedicato alle navi boutique, a conferma della vocazione di Civitavecchia come hub europeo principale per questo genere di imbarcazioni". Ad affermarlo è John Portelli, Direttore Generale della Roma Cruise Terminal (Rct) alla conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – illustrando i molteplici interventi infrastrutturali che stanno rendendo il porto di Civitavecchia sempre più funzionale ed ecosostenibile.
"Ma ci sono altri progetti importanti che vedono il ripensamento di tutta l’area portuale di Civitavecchia – continua Portelli -, i nuovi varchi che saranno inaugurati nel 2025, il ponte che collegherà questa parte del porto con le banchine delle crociere. E poi, le nuove bitte di 300 tonnellate che sono piuttosto rare nei porti italiani e che sono fondamentali per dare flessibilità agli ormeggi, specialmente per le grandi navi che si fermano nel porto di Civitavecchia".
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Dopo aver superato la soglia dei 3 milioni di turisti in transito nel porto di Civitavecchia, l’anno scorso, traguardo mai raggiunto da nessun porto in Italia, oggi celebriamo il risultato di 3.459.000, un risultato importantissimo e straordinario, non solo su base nazionale, ma europeo e mondiale, visto che siamo secondi – e, ormai, di poco – solo a Barcellona, e contiamo di superarla in un paio d’anni, posizionandoci ormai tra i primi sei porti crocieristici al mondo". Ad affermarlo è Pino Musolino, Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, in occasione della conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – per illustrare i dati delle crociere del 2024 e le prospettive di sviluppo del traffico crocieristico.
"Un altro dato importante – continua Musolino – riguarda anche l’effetto che le crociere turnaround, cioè che partono e arrivano a Civitavecchia hanno prodotto sui servizi di ricettività della città. Il 79% degli operatori di bed and breakfast o di alberghi dichiara che senza le crociere il loro lavoro sarebbe fortemente penalizzato. Parliamo di ristoranti, parcheggi fuori dal porto un’industria che produce tanto lavoro in molti settori”. Un indotto che non favorisce solo Civitavecchia, ma di cui beneficia, ovviamente, oltre alla città di Roma, meta di riferimento per i turisti delle crociere, anche tutto il territorio laziale. “In questi anni, siamo riusciti a mandare oltre 20.000 persone in località come Viterbo e Bomarzo", conclude il Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale.