Giulia Cecchettin voleva allontanarsi dall’ex fidanzato Filippo Turetta che l’ha uccisa infliggendole 25 minuti di agonia, anzi voleva sparire. Alla studentessa, massacrata a poche ore dall’esame di laurea, pesava avere sempre intorno l’ex che la perseguitava emotivamente con il suo malessere. “Sono arrivata a un punto in cui vorrei che sparisse, vorrei non avere più contatti con lui” dice in un audio inedito recuperato dalla trasmissione Chi l’ha visto? e trasmesso dal Tg1. “Questa cosa – aggiunge con voce tremante -, con il fatto che io vorrei non vederlo più, perché comincio a non sopportarlo più, mi pesa”. “Lui mi viene a dire cose del tipo che è super depresso, che ha smesso di mangiare, che passa le giornate a guardare il soffitto, che pensa solo ad ammazzarsi, che vorrebbe morire”. Un comportamento che era vissuto con grande sensibilità dalla 22enne che quindi non riusciva a spezzare definitivamente il legame.
Nell’audio messaggio, la giovane laureanda di Vigonovo prosegue: “Non me le viene a dire per forza, come ricatto, però suonano molto come ricatto”. “Allo stesso tempo mi viene a dire che l’unica luce che vede nelle sue giornate sono le uscite con me, o i momenti in cui gli scrivo”. Quindi conclude: “Vorrei fortemente sparire dalla sua vita, ma non so come farlo perché mi sento in colpa perché ho troppa paura che possa farsi male in qualche modo”. Invece il giovane sabato notte 11 novembre, ha aggredito l’ex fidanzata, come testimoniato dalle immagini di una telecamera di videosorveglianza, nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia. La vittima ha lottato: ha cercato di correre; accoltellata, inseguita e buttata a terra, ha battuto la testa sullo spigolo di un marciapiede. Agonizzante è stata buttata dentro la Punto nera che ha vagato tra Veneto e Friuli, infine abbandonata dentro un bosco, con sopra un sacco di tela.