Il ministro Lollobrigida fa fermare il Frecciarossa e scende. Racconta la tua storia di normale cittadino ostaggio di treni bloccati, in ritardo o guasti. Scrivi a lettere@ilfattoquotidiano.it
È bufera sul ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida dopo lo scoop del Fatto sulla sua “fermata ad personam“: lunedì, nel bel mezzo del caos sulla rete ferroviaria dovuto un guasto sulla tratta Roma-Napoli, il ministro ha ottenuto di far sostare il Frecciarossa su cui viaggiava (con 111 minuti di ritardo) a una stazione non prevista, quella di Ciampino, dove è sceso insieme al suo entourage per recarsi in auto blu a Caivano (Napoli) dov’era atteso all’inaugurazione del nuovo parco urbano. In apertura della seduta della Camera, tutti i gruppi di opposizione hanno chiesto un’informativa urgente al governo e in particolare al ministro dei Trasporti, il leader della Lega Mattepo Salvini: il vicepresidente di turno dell’Aula, Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, ha assicurato che le istanze saranno girate all’esecutivo. Nel pomeriggio il ministro-cognato è intervenuto con una lunga nota in cui afferma che la fermata straordinaria era “disponibile alla discesa di tutti, come da annuncio diffuso sul treno, e non solo per me come qualcuno ha riportato. E come è avvenuto per diverse ragioni in moltissime altre occasioni”. Secondo lui, infatti, episodi come quello denunciato dal Fatto si verificano “abitualmente al ricorrere di casi straordinari“: la stessa Trenitalia, però, chiarisce che si tratta di situazioni quali “interventi del 118, presenza a bordo treno di viaggiatori intemperanti o casi di ordine pubblico“, e non certo di esigenze di public relations di un ministro.
Tra i primi leader politici a esprimersi sulla vicenda c’è stato il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte. “Un segnale devastante della politica ai cittadini, in un momento di tagli e di manovre lacrime e sangue. Un autorevole esponente del governo utilizza un mezzo di trasporto che non è al personale servizio del ministro, ma dei cittadini, e ne fa un privilegio personale”, ha detto rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa di presentazione degli emendamenti alla manovra (video). “Lo definirei un privilegio da Prima Repubblica, ma non so dire se ministri della Prima Repubblica si sono mai permessi di chiedere un privilegio del genere. Ci riserveremo tutte le valutazioni del caso”, afferma. Dal Pd il senatore Antonio Misiani non usa perifrasi: “Quanto riportato dai media è allucinante, un episodio degno di una Repubblica delle banane. Se fosse confermato, saremmo in presenza di un intollerabile atto di prepotenza. In un qualunque Paese civile, un ministro così si sotterrerebbe dalla vergogna. E se ne andrebbe all’istante“. Nel pomeriggio interviene anche la segretaria dem Elly Schlein: “Non tutti possono permettersi di far fermare un treno. Trovo quello di Lollobrigida un comportamento arrogante e indegno, abbiamo già presentato un’interrogazione”.
“Non è una cosa accettabile. Dimostra una concezione sbagliata dell’uso del potere pubblico e mostra scarso senso della dignità rispetto al ruolo ricoperto. Che almeno si scusi”, twitta il leader di Azione Carlo Calenda. E c’è chi chiede un passo indietro del ministro di Fratelli d’Italia, cognato della premier Giorgia Meloni: “Se il ministro Lollobrigida ha davvero fermato un treno alta velocità in una stazione sul percorso Roma-Napoli siamo in presenza di un abuso di potere senza precedenti. I ministri possono usare i mezzi dello Stato ma non possono fermare i treni di tutti i cittadini. Se la notizia sarà confermata chiederemo in Aula le dimissioni di Lollobrigida”, scrive su Twitter il leader di Italia viva Matteo Renzi. Durissimo il segretario di +Europa Riccardo Magi: “Dalla sovranità alimentare per l’Italia alla sovranità ferroviaria per se stesso. Se risultasse vera la notizia che Lollobrigida ha fatto fermare un treno, non dovrebbe attendere oltre e correre in Parlamento a spiegare. I cittadini, già vessati da un sistema di trasporti nazionale penoso, devono anche subire l’umiliazione di un ulteriore ritardo per le esigenze di un ministro”, attacca. Anche il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni cita i “milioni di pendolari, lavoratori e studenti, che ogni giorno ne passano di tutti i colori sui regionali e non possono nemmeno lamentarsi. Sull’arroganza da privilegiato di Lollobrigida qualcuno del governo dovrà dare spiegazioni in Parlamento, perchè di una versione governativa del marchese del Grillo gli italiani non ne hanno proprio bisogno”, scrive. “Il ministro Lollobrigida non può trasformare i treni italiani nella sua auto blu”, riassume invece il deputato dem Andrea Casu.
Se il Ministro Lollobrigida ha davvero fermato un treno Alta Velocità in una stazione sul percorso Roma Napoli ed è sceso proseguendo poi in macchina siamo in presenza di un abuso di potere senza precedenti.
I ministri possono usare i mezzi dello Stato ma non possono fermare i…— Matteo Renzi (@matteorenzi) November 22, 2023
Da FdI invece si levano solo voci a difesa del compagno di partito. “Oggi dal solito quotidiano, con la schiera al seguito di alcuni parlamentari della sinistra, arriva l’ultimo attacco spuntato contro il ministro Lollobrigida. La sua colpa sarebbe quella di essere sceso, a causa di un grave ritardo, dal treno Frecciarossa e senza recare alcun disagio ai passeggeri, pur di presenziare a un evento importante come l’inaugurazione del parco urbano a Caivano. È lampante che l’assenza di un ministro ad un’iniziativa come quella di ieri che sancisce, grazie anche al governo Meloni, la rivincita dei cittadini contro la criminalità, sarebbe stato un vero e proprio danno all’immagine dello Stato”, dice il capogruppo alla Camera Tommaso Foti, senza spiegare però in che modo la fermata non prevista (con l’ulteriore ritardo che necessariamente ha causato) non avrebbe recato “alcun disagio” agli altri viaggiatori. “Se la colpa di Lollobrigida è quella di voler esser presente a tutti i costi a Caivano, di aver voluto usare un mezzo pubblico e di aver trovato prontamente un’alternativa per raggiungere il luogo, è evidente che certi sciacalli non sappiano più a cosa aggrapparsi”, aggiunge Foti. In un comunicato diffuso nel pomeriggio, Trenitalia afferma che “la fermata a Ciampino non ha comportato ulteriore ritardo per i viaggiatori, né ripercussioni sulla circolazione, né costi aggiuntivi per l’azienda”.