La rivoluzione e lo scandalo di parlare d’amore proprio mentre ogni grancassa vorrebbe far risuonare solamente il barbaro, e autolesionistico, discorso dell’odio. Si intitola Ti voglio bene (Per una gioia condivisa), il nuovo libro di Papa Francesco che esce oggi in tutte le librerie. Pubblicato da Libreria Pienogiorno (288 pagg., 16,90 euro) in collaborazione con Libreria Editrice Vaticana, il volume rappresenta il manifesto del Pontefice su quello che è, in tutte le sue declinazioni, il tema cruciale del suo magistero e dell’esistenza. “Non una fantasia zuccherosa, una telenovela sempre col sottofondo di violini – scrive Francesco – ma, al contrario, un’esperienza estremamente concreta, a volte rischiosa. Un cammino esigente, che tuttavia conduce a una meta certa: quella di una vita realizzata. L’amore è la porta della gioia e la cura delle solitudini e delle ansie che l’esperienza di ogni giorno può riservare”.

La pubblicazione, nella quale le parole del Papa si intrecciano a quelle dei libri e dei film da lui più amati, da García Marquéz a Dante Alighieri, da Dostoevskij a Tolkien, da Novalis ad Alda Merini, da San Francesco a Benigni, “gettando contagiosi semi di realizzazione di sé, di giustizia, di incontro, di felicità”, rappresenta il completamento del precedente bestseller Ti voglio felice, che, dato alle stampe nelle principali lingue da alcuni dei più importanti marchi editoriali del mondo, è risultato il libro più diffuso del Pontefice negli ultimi otto anni.

Ilfattoquotidiano.it pubblica in esclusiva un’anticipazione del nuovo volume: i 20 passi per una gioia condivisa indicati da Papa Francesco.

***

1.
Tieni aperto il cuore. Abbandonati alla fiducia di essere amato. L’amore di Dio ci precede sempre, ci accompagna sempre, rimane accanto a noi nonostante tutto.

2.
Ricordati che vali per quello che sei. Ossessionati da mille apparenze, da messaggi martellanti che fanno dipendere la vita da come ci vestiamo, dalla macchina che guidiamo, da come gli altri ci guardano… oggi c’è il rischio di scordare chi siamo. Ma quell’invito antico, conosci te stesso, vale ancora: riconosci di valere per quello che sei, non per quello che hai. Tu vali perché sei unico, sei unica.

3.
Scegli cosa vuoi diventare. Diventiamo quello che scegliamo, nel bene e nel male. Se scegliamo di rubare diventiamo ladri, se scegliamo di odiare diventiamo arrabbiati, se scegliamo di passare ore davanti al cellulare diventiamo dipendenti, se scegliamo di pensare solo a noi stessi diventiamo egoisti. Ma se scegliamo l’amore diventiamo ogni giorno più amati, e diventiamo felici.

4.
Fai tu il primo passo. È sempre necessario fare un primo passo per qualsiasi attività e progetto. Nel progetto della nostra vita, essere i primi a costruire ponti, a creare fraternità, ad amare, indirizza il nostro cammino verso la realizzazione del nostro sé più profondo.

5.
Fai pace con il tuo passato. Lo Spirito guarisce i ricordi, rimettendo in cima alla lista ciò che conta: il ricordo dell’amore di Dio, il suo sguardo su di noi. Così mette ordine nella vita: ci insegna ad accoglierci, ci insegna a perdonare noi stessi.

6.
Prendi in mano la tua vita. Quando provi amarezze e delusioni, quando ti senti sminuito o incompreso, non perderti in rimpianti e nostalgie. Sono tentazioni che paralizzano il cammino, sentieri che non portano da nessuna parte. Accogli il regalo di vivere ogni giorno.

7.
Liberati di ciò che ostacola l’amore. Troppo avere e troppo volere ci soffocano il cuore e ci rendono infelici e incapaci di amare. Sono dipendenze che avvelenano il corpo e l’anima. Lascia andare quello che appesantisce il cuore e ostacola l’amore.

8.
Ama concretamente come vuoi essere amato. L’amore non è astratto, etereo o teorico, qualcosa di redatto a tavolino per tenerci sopra un discorso. Gesù propone una prima regola d’oro alla portata di tutti: «Come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro» (Lc 6,31), e ci aiuta a scoprire che questa reciprocità non è solo fonte di giustizia ma anche di realizzazione di sé.

9.
Ama le persone a una a una. Rispetta il cammino di tutti, lineare o travagliato che sia, perché ognuno ha la sua storia da raccontare. Ogni bambino che nasce è la promessa di una vita che ancora una volta si dimostra più forte della morte. Ogni amore che sorge è una potenza di trasformazione che anela alla felicità.

10.
Ricorda che senza libertà non c’è amore. L’amore deve la sua forza e la sua bellezza proprio a questo: genera un legame senza togliere la libertà. Senza libertà non c’è amore, senza libertà non c’è matrimonio, senza libertà non c’è amicizia.

11.
Liberati dall’invidia. Siamo capaci di fare posto agli altri? Di ascoltarli, di lasciarli crescere, di non legarli a noi pretendendo riconoscimenti? La strada della gioia è libera dall’invidia, e aiuta a perfezionarsi a vicenda.

12.
Gioisci del bene altrui. Dal momento che siamo fatti per amare, sperimentiamo che non esiste gioia maggiore che nel condividere un bene. Le gioie più intense della vita nascono quando si può procurare la felicità agli altri.

13.
Usa le parole che alimentano l’amore. Permesso, grazie e scusa sono tre parole chiave: non siamo avari nell’utilizzarle, siamo generosi nel ripeterle, perché alcuni silenzi pesano, a volte anche in famiglia, tra marito e moglie, tra padri e figli, tra fratelli, tra amici. Le parole adatte, dette al momento giusto, proteggono e alimentano l’amore giorno dopo giorno.

14.
Sii vigile. Amare significa essere attenti all’altro, accorgersi delle sue necessità, essere disponibili ad ascoltare e accogliere, essere pronti.

15.
Preoccupati di chi manca. Chi ama ha nostalgia di chi è assente, cerca chi è smarrito, attende chi si è allontanato. Perché vuole che nessuno vada perduto.

16.
Non smettere di contemplare le persone che ami. Lo sguardo che apprezza ha un’importanza enorme e lesinarlo produce di solito un danno. Molte ferite e crisi hanno la loro origine nel momento in cui smettiamo di contemplarci.

17.
Impara a disinnescare. Chi segue il Principe della pace deve tendere alla pace sempre. E non si può ristabilire la pace se a una parola cattiva si risponde con una ancora peggiore, se a uno schiaffo ne segue un altro: serve “disinnescare”, spezzare la catena del male, rompere la spirale della violenza, smettere di covare risentimento, finire di lamentarsi e di piangersi addosso.

18.
Non chiuderti. L’altro è la via per ritrovare se stessi. Certo, costa fatica uscire dalla propria comfort zone, è più facile stare seduti sul divano. Invece, bisogna reagire, aprirsi quando ci si sente soli, cercare gli altri quando viene la tentazione di chiudersi. Bisogna allenarsi in questa “ginnastica dell’anima”.

19.
Dai al mondo il tuo tocco unico di bellezza. Se non impariamo a prenderci cura di ciò che ci sta attorno – degli altri, della città, della società, del creato – finiamo per fare della nostra vita solo una triste e affannosa corsa. Dai al mondo quel tocco unico di bellezza che solo tu, e nessun altro, puoi dare.

20.
Semina fraternità e raccoglierai futuro. Questa è la sfida di oggi per vincere domani, la sfida delle nostre singole esistenze e delle nostre società, sempre più globalizzate e multiculturali. Se sarai seminatore di fraternità, sarai raccoglitore di futuro, perché il mondo avrà futuro solo nella fraternità!

© 2023 FullDay srl, Milano – © 2023 Libreria Editrice Vaticana – Dicastero per la Comunicazione, Città del Vaticano

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

“Perché sono un uomo: scene dalla vita di don Giussani”, il nuovo libro sul pensiero del fondatore di Comunione e liberazione

next
Articolo Successivo

L’ultimo treno da Kiev, quando una piccola storia si fonde con quella Grande dell’Ucraina

next