In Italia il centrodestra ha celebrato il patto tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il cancelliere Olaf Scholz come la conferma della credibilità internazionale della premier. E in Germania i media come hanno raccontato l’incontro di Berlino? Alla vigilia la Sūddeutsche Zeitung (di linea progressista) ha anticipato l’appuntamento sotto il titolo “Collaborazione approfondita”: l’autore dell’articolo Marc Baise sottolinea con sottile malizia come l’accordo non abbia un titolo roboante come “Contratto di Berlino” o “Trattato di amicizia” e nemmeno la necessità (e la forza) di una approvazione del Parlamento, ma sia solo un elastico “Piano di azione”. Con un’altra stoccata sottolinea che Meloni non ha con sé il “grosso piantagrane” Matteo Salvini che avrebbe potuto rinfocolare le polemiche sul sostegno tedesco alle Ong nel Mediterraneo. Il quotidiano non si esime però di rimarcare la buona intesa tra Scholz e Meloni, riscontrabile anche nella partecipazione fianco a fianco al G20 telematico con Vladimir Putin. Dopo il vertice l’edizione online del giornale ha sintetizzato il vertice con un titolo “clickbait” Incontro armonico con la post-fascista, con occhiello che recita: “Olaf Scholz e Giorgia Meloni vanno sorprendentemente d’accordo”. Paul Anton Krüger nel suo pezzo sottolinea che l’idea di collaborazione stretta tra i due Paesi era già stata annunciata all’inizio dell’anno scorso a Villa Madama dall’allora ministro Luigi Di Maio durante un incontro con l’omologa Annalena Baerbock ma era rimasta lettera morta e adesso Giorgia Meloni ha portato a Berlino sei ministri alle prime consultazioni bilaterali di governo dal 2016. Sui contenuti concreti Krüger risalta l’intesa per importare fino a 10 milioni di tonnellate di idrogeno dall’Africa entro il 2030 e sottoscrivere un accordo di solidarietà sul gas ma anche la collaborazione nello sviluppo di un sistema composito per il combattimento terrestre, mentre il progetto franco-tedesco Main Ground Combat System (di sostituzione di alcune serie di carrarmati) ritarda per le differenze di idee tra Berlino e Parigi. E ancora ieri Baise rileva come il “piano di azione” sia in realtà una “tabella di marcia” che potrebbe svilupparsi più del “Contratto del Quirinale” con la Francia (sottoscritto dal governo Draghi) e loda: “Finalmente qualcosa di pratico”. Baise trova insufficiente quanto indicatovi sull’immigrazione, ma non esclude sarà colmato nelle consultazioni semestrali e nel più stretto coordinamento nel patto europeo sull’emigrazione.
Da parte sua la Frankfurter Allgemeine Zeitung in un articolo in rete per gli abbonati titola Meloni si risparmia i gongolamenti che sottolinea il fatto che “consapevole degli ammonimenti abituali da Berlino” la premier italiana avrebbe potuto “gongolare” dei problemi di bilancio dell’ospite, ma “non ne ha dato mostra”. Ieri è tornata sull’incontro sintetizzando “Molta Italia a Berlino”: sottolinea che nonostante le differenze ideologiche Scholz e Meloni si capiscono per il pragmatismo della premier italiana. Scholz non è neppure contrario all’accordo italiano con l’Albania, anche se Meloni in conferenza stampa ha dovuto ammettere che è ancora un’intesa quadro “da mettere a terra”. Se però Meloni ha parlato di “svolta nei nostri rapporti”, Scholz è stato più cauto per non sollevare sospetti nella Francia. Berlino collaborerà infatti più strettamente con Roma in progetti di armamenti ed anche nella creazione del “south central hydrogen corridor” che nei piani connetterà anche Austria e Svizzera. Il quotidiano di linea più conservatrice con ciò conclude che Meloni “torna rafforzata da Berlino”.
Die Zeit ridimensiona la novità del patto rimarcando che era stato messo in cantiere con Draghi nel dicembre 2021 e dà anche spazio alla critica di Janine Wissler (Linke) per la “pericolosa normalizzazione e corteggiamento di Meloni ed il suo Governo di destra”. Il Tagesspiegel lancia in rete solo un’asciutta nota della principale agenzia di stampa Dpa. Quasi lo stesso fa Der Spiegel mettendo al primo punto i futuri incontri annuali tra i ministri dell’Industria e le associazioni bancarie. La Ard – principale tv pubblica – dà invece più ampio spazio all’accordo, evidenziando che per i media italiani è ispirato al “Contratto di Aquisgrana” che la Germania ha stretto con la Francia, ma che non è paragonabile, anche se per la Camera di commercio italo-tedesca nel 2022 la Germania è il più importante partener commerciale. La redazione di Amburgo evidenzia il rilancio dell’accordo sulla partecipazione di Lufthansa in Ita e la dichiarazione di Meloni di voler richiedere alla Commissione di accelerare il via libera.
Su Die Welt Virginia Kirst nel corsivo Quando Olaf Scholz parla “della cara Giorgia” sottolinea i toni amicali. In conferenza stampa Scholz ha dichiarato “cara Giorgia: la gamma dei nostri argomenti comuni è ampia ed il coordinamento sempre stretto e fiducioso” e Meloni duettato che il cancelliere “è un partner affidabile” con cui “le cose vanno bene perché ci parliamo chiaramente”.