Stavano sorvolando Bouloc-en-Quercy, poco lontano da Tolosa, quando non è stato possibile evitare l'impatto
Dopo cinque anni è arrivata la sentenza definitiva. Un pilota è stato condannato per omicidio colposo dal Tribunale di Montauban, nel sud-ovest della Francia. L’uomo, nel luglio del 2018, ha decapitato con l’ala del suo aereo Nicolas Galy, un ingegnere ed esperto paracadutista 40enne che si era appena lanciato dal velivolo con la tuta alare. A monte dell’impatto ci sarebbe stata una mancanza di comunicazione tra i due. Stavano sorvolando Bouloc-en-Quercy, poco lontano da Tolosa, quando non è stato possibile evitare il contatto.
Il conducente dell’aeroplano aveva però la patente di volo sospesa al momento del giro ‘tra i cieli francesi’. Scoperta, che ha aggravato ulteriormente la già complicata posizione giuridica dell’uomo, che è stato valutato definitivamente colpevole. L’impatto con l’ala sarebbe avvenuto quando Galy aveva ormai terminato la caduta libera iniziale e stava planando con la tuta alare. Lo scontro ha decapitato il 40enne che è poi atterrato senza testa su un campo. L’anonimo pilota ha provato fino all’ultimo a difendere la propria posizione, sottolineando che il paracadutista non avrebbe “seguito il percorso previsto”, anche se, alla fine, è stato giudicato reo di omicidio colposo e di aver operato senza patente aeronautica valida.