Un forum sul turismo internazionale aperto, o meglio, “open to meraviglia” ma chiuso alle lavoratrici e ai lavoratori del settore. Accade sulla sponda piemontese del lago Maggiore, a Baveno, dove la ministra del turismo Daniela Garnero Santanché ha organizzato per venerdì e sabato la prima edizione di “Meraviglia, gli Open”. Una due giorni di dibattiti e panel che vedranno la partecipazione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di mezzo governo oltre a imprenditori del settore.
“Ma i grandi assenti saranno i lavoratori – attacca la Filcams Cgil – e a ben vedere non si parlerà nemmeno di lavoro, perché nella lista dei ministri invitati alla due giorni spicca l’assenza proprio della ministra del Lavoro, Marina Calderone”. Al Grand Hotel Dino di Baveno, che ospita la kermesse, si parlerà di altro: il ministro Sangiuliano approfondirà il tema della “valorizzazione del patrimonio intangibile per soddisfare l’esigenze dei turisti di vivere esperienze autentiche e immersive nella cultura del luoghi” mentre al vice premier Tajani è affidato il panel sul “richiamo ancestrale alle origini dei migranti che tornano in vacanza nei loro paesi d’origine” come nuova forma di “turismo inclusiva e sostenibile”. Le parole d’ordine saranno dunque gusto, qualità accessibilità, radici, passione, bellezza.
“Ancora una volta si discuterà di turismo senza parlare delle lavoratrici e lavoratori” attacca Monja Caiolo, segretaria nazionale della Filcams Cgil, che sottolinea come i contratti nazionali del settore siano scaduti tra il 2018 e il 2022 senza essere stati rinnovati. Eppure il turismo, stando alle parole della padrona di casa del forum, non è in un momento di crisi, anzi. I dati sull’affluenza su settembre e ottobre hanno fornito “dei buoni segnali” afferma Santanché e sembrano andare verso la “destagionalizzazione”. Ma le condizioni di lavoro nel settore non sono cambiate.
Secondo l’Ispettorato Nazionale del Lavoro nel solo mese di aprile 2023 il 76 per cento delle 445 aziende ispezionate ha registrato irregolarità. Tre aziende su quattro. Una percentuale che sale al 78 per cento nel Nord Ovest e al 95 per cento al Sud. Tra le irregolarità più diffuse, secondo la Filcams Cgil, ci sono quelle relative agli “orari di lavoro oltre i limiti, omissioni contributive, errato inquadramento contrattuale, retribuzioni non tracciate; oltre a violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.
Dinamiche che si ritrovano anche sulle sponde del lago Maggiore che ospiteranno il forum. In questa zona a forte vocazione turistica soltanto il 10 per cento degli occupati ha un contratto a tempo indeterminato, una percentuale che scende al 7 per cento nel settore del turismo. “E questo significa essere più ricattabili e avere difficoltà a rivendicare i propri diritti” racconta al fatto.it Lorenzo Apostolo, della Filcams Cgil Vco. Nel periodo 2022-2023 sono circa 200 le vertenze che sono state aperte da parte dei lavoratori del settore turistico di questa zona. Buste paga irregolari, recupero crediti, contratti grigi. Qualche esempio? “Un lavoratore aveva segnato sulla busta paga 40 ore a settimana ma quando gli venivano inviati per iscritto gli orari di lavoro, doveva fare sei giorni alla settimana per nove ore, ma sei per nove non fa quaranta…” spiega Apostolo, sottolineando anche la carenza di controlli a causa della scarsità di risorse e uomini a disposizione. Ma quando i controlli vengono effettuati le irregolarità saltano fuori. Il segretario confederale della Cgil Novara Vco Michele Piffero cita i dati dell’ispettorato del lavoro territoriale: “Su 105 interventi ispettivi ben 31 attività sono state sospese mentre sono stati trovati 44 lavoratori in nero”. Si tratta di violazioni non di poco conto. Per questo sono arrabbiati. “La ministra non può fare un festival – conclude Piffero – se prima non si impegna a rinnovare i contratti e a risolvere i problemi dei lavoratori del settore”.