Scontro a distanza tra il Movimento 5 stelle e Giorgia Meloni al Senato nel corso del Question time. “Le chiediamo quale è la vera Meloni – ha detto Stefano Patuanlli – quella al telefono (con il falso presidente dell’Unione africana, ndr) o quella che parla in Aula?”. Patuanelli ha ricordato la telefonata della presidente del Consiglio con il falso presidente dell’Unione africana del 18 settembre: “Non m soffermo sul contesto, non le chiedo come sia potuto accadere – ha proseguito – perché se insistessimo renderemo labile il confine con situazioni tragicomiche tipo ambasciatore del Katonga”.
“Lei in quella telefonata – ha insistito il capogruppo di M5s – ha detto che (nella guerra in Ucraina, ndr) occorre una via di uscita accettabile per entrambe le parti. Ma la Meloni al telefono dice una cosa e nelle aule parlamentari dice il contrario“. “A maggio – ha sottolineato – ha detto che scommettiamo sulla vittoria dell’Ucraina, e anche ieri al G20 al dittatore Putin lei ha detto la Russia si ritiri. C’è una discrasia tra dire che Russia si deve ritirare e dire che occorre una via d’uscita accettabile per entrambe le parti. Quale è la vera Meloni, quella che parla al telefono o quella che parla in Aula?”.
“Non torno sulle ragioni e gli errori che purtroppo hanno consentito a due comici russi di spacciarsi per il presidente dell’Unione africana – ha replicato Meloni – Utilizzo il mio tempo per rispondere molto volentieri sui contenuti della telefonata, banalmente perché sono fiera di aver dimostrato ancora una volta la coerenza delle posizioni mie e del governo italiano in tema di politica estera. E sono fiera di essere lontana anni luce dal modello di chi prima di me si mostrava accondiscendente in privato salvo poi mostrare i denti a favore di telecamera o votava il sostegno militare a Kiev finché si trattava di mantenere il proprio posto al governo per poi decidere di sostenere che l’Ucraina non andasse più aiutata quando è passato all’opposizione per guadagnare il consenso facile. In questo caso, però, il consenso facile si guadagna sulla pelle e sulla libertà di una nazione sovra”.