Stupore, emozione, riflessione. Di fronte a “Il colosso” di Goya o davanti all’immagine fotografica di un bimbo che gioca in mezzo alle macerie osservare un’opera da vicino è un’esperienza che trasforma. Anche solo per un istante, quello dello sguardo. Sono molte le mostre di pittura, fotografia e design e che hanno appena aperto i battenti in Italia. Ne abbiamo selezionate alcune che davvero meritano di essere viste.
La prima è la mostra fotografica di Stefano Rosselli: “Ucraina”. Al Memoriale della Shoah di Milano fino al 7 gennaio, curata da Maria Vittoria Baravelli, racconta il mondo offeso della guerra e quello che le sopravvive. Sono oltre 60 gli scatti a colori che testimoniano la quotidianità di chi rimane. Momenti anche felici che balzano fuori dall’orrore della guerra. “Sono i semi, i germogli della vita che si proietta nel futuro”, spiega lo psicoanalista Massimo Recalcati, autore dei testi del volume “Ucraina” edito da Feltrinelli. Mentre gli adulti si uccidono i bambini continuano a giocare. “Cosa significa continuare a vivere in tempo di guerra? È possibile ancora giocare, correre, nuotare, sorridere?” si chiede Recalcati trovando nel rispetto di quegli scatti che rifuggono la ‘pornografia’ della guerra il pudore dell’umanità offesa. Nella parte del Memoriale il mondo dilaniato non ha bisogno di volti: rappresenta una guerra assoluta. Ma nella sala espositiva ci sono i tanti volti di civili e soldati. Sono fotografie che non indagano la morte ma scelgono la vita di chi sopravvive. Il bacio a un corpo freddo. Un uomo che guarda fuori dalla finestra di un edificio sventrato. Un bambino che ha cercato di salvare il suo gatto e una mamma che pettina fiduciosamente la figlia. Una coppia che ride sul ponte di un fiume. Lui, a ben guardare dentro la foto, è mutilato.