Da "Human" a "Favoloso Calvino" - 3/6
Ancora a Milano, fino al 31 gennaio “Human”, alla Galleria Gaburro, è un’esposizione collettiva che afferma la centralità della figura umana nell’arte. Ben 63 artisti dialogano tra loro per tracciare un confronto estetico fra diverse generazioni: da Andy Warhol a Luigi Ontani, da Giorgio De Chirico a Miriam Cahn, da Michelangelo Pistoletto a Emilio Isgrò. “Human” porta all’attenzione la necessità del corpo umano, concreto e tangibile, con una selezione di lavori curata dalla Galleria. Un omaggio e al tempo stesso un oltraggio: dalla nuda veritas delle modelle di Vanessa Beecroft al contrasto con le pudiche signorine di Massimo Campigli, dalla provocazione della pittura di Genieve Figgis al grottesco volto di Enrico Baj, dal disegno del maestro ritrattista Pietro Annigoni al furore espressionista di Karel Appel. Un viaggio alla ricerca del corpo perduto.
Spostiamoci a Roma per “Favoloso Calvino”. Fino al 4 febbraio alle Scuderie del Quirinale, curata da Mario Barenghi, nel centenario della nascita dell’autore ligure ne racconta l’immaginario. Lo fa sul filo delle immagini come fonte primaria della scrittura e dell’interpretazione del mondo. Spazi reali, ambienti e luoghi della sua esperienza vissuta, spazi immaginari frutto di trasfigurazioni ed elaborazioni fantastiche, oggetti concreti, descritti con accuratezza o sottoposti a trasfigurazioni simboliche costituiscono un affascinante percorso. Che snoda il rapporto dello scrittore con la dimensione visiva. Nel 1960 Calvino scriveva in una lettera all’editore francese François Wahl: “L’unica cosa che vorrei poter insegnare è un modo di guardare, cioè di essere in mezzo al mondo”.