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Firenze, niente primarie per il dopo-Nardella? L’ex assessora sfida il partito e invoca Schlein: “Non si può decidere nel chiuso dei palazzi”

“Le primarie fanno parte della storia e dell’identità del Partito Democratico. Si tratta di uno strumento inclusivo che permette di scegliere un candidato con trasparenza. Non attraverso accordi in luoghi chiusi, tra pochi dirigenti, senza coinvolgere attivamente la cittadinanza”. Mentre Cecilia Del Re, ex assessora all’Urbanistica della giunta comunale di Firenze, risponde alle domande de ilfattoquotidiano.it, una delegazione di iscritti del Pd si è recata a Roma in sua vece. Ha consegnato al Nazareno uno scatolone contenente 1500 cartoline che chiedono alla segreteria Elly Schlein di intervenire e far sì che il candidato sindaco di Firenze del centrosinistra, in vista delle Comunali del 2024, possa essere scelto attraverso le primarie.

Un tentativo di ribaltare la strada intrapresa dalla direzione cittadina del partito: in linea con quanto avvenuto anche in altri territori – come per esempio con il caso dell’ex viceministra M5s Alessandra Todde per le Regionali in Sardegna – a Firenze il Pd non sembra volersi affidare al voto degli iscritti per scegliere il candidato sindaco. Il segretario cittadino, Andrea Ceccarelli, ha avuto mandato dalla direzione di avviare le consultazioni sul territorio. L’obiettivo è quello di far emergere dai colloqui un nome che sia unitario e il più possibile condiviso. Da quanto filtra, potrà essere quello di Sara Funaro, assessora al Welfare molto vicina al due volte sindaco Dario Nardella.

Cecilia Del Re, forte del record di preferenze ricevute alle amministrative del 2019 anche grazie a una certa trasversalità del suo consenso personale, è stata sfiduciata da Nardella lo scorso marzo per aver rilanciato l’idea del passaggio del tram al Duomo. Ora che è libera delle responsabilità di giunta non vuole rinunciare a Palazzo Vecchio senza che prima venga interpellata la cittadinanza. Per questo una decina di giorni fa ha radunato oltre mille persone alla Tuscany Hall di Firenze, lanciando di fatto la sua candidatura e chiedendo a gran voce il ricorso alle primarie. Una mossa che ha innervosito una parte del Partito e ne ha entusiasmata un’altra, aprendo uno strappo potenzialmente molto rischioso: sui dieci capoluoghi della Toscana, sette sono amministrati dal centrodestra. E i restanti tre, tra cui Firenze, andranno a elezioni nel 2024. Disperdere voti con lotte interne potrebbe essere fatale per il centrosinistra e il Pd in particolare. Questo anche considerando il peso specifico in città dell’Italia Viva del concittadino (ed ex sindaco) Matteo Renzi – che potrebbe presentare un nome forte come la vicepresidente di Regione Stefania Saccardi – e la possibile candidatura per il centrodestra di Eike Schmidt, direttore degli Uffizi in scadenza che tra pochi giorni avrà la cittadinanza italiana.

“Il rischio di disperdere gli elettori non viene dalle possibili primarie, che sono uno strumento previsto dallo statuto del Pd e non un’eccezione – spiega a ilfatto.it Del Re -. Casomai è rischioso arroccarsi su noi stessi per difendere delle posizioni di potere che non hanno a che fare con gli interessi dei cittadini. Siamo un partito aperto, che non teme il confronto. Le forzature portano solo lacerazioni”. Secondo l’ex assessora, la direzione, scegliendo la via delle consultazioni, ha deciso di non allargare la discussione sul nome alla platea degli iscritti. Una strategia che invece era stata vincente in occasione dell’elezione di Elly Schlein a segretaria del Pd. “L’iniziativa delle consultazioni nasce parziale. C’è la volontà di escludere una parte – continua Del Re -. Questo sì che mi pare divisivo, ci indebolisce”. Con le primarie chi perde aiuta chi vince, collaborando per il bene del partito. Operazione più difficile se invece il nome dovesse calare dall’alto. In ogni caso, Del Re non prende in considerazione scenari che la vedono fuori dal Pd, magari in una lista civica: “Ho a cuore il partito, per questo chiedo che vengano ascoltate tutte le voci che il 15 novembre si sono radunate alla Tuscany Hall, provenienti sia dalle varie forze politiche del centrosinistra che dalla società civile e dal terzo settore. Spero che durante l’assemblea cittadina del Pd del 4 dicembre possa esserci una discussione pubblica, senza imposizioni”, conclude.

Ad ogni modo, l’assemblea del partito sarà sovrana. Lo conferma a ilfattoquotidiano.it anche Andrea Ceccarelli, segretario fiorentino del Pd. “Abbiamo avviato un percorso preciso che prevede prima di fare un approfondimento dei contenuti, stabilendo le principali linee programmatiche. Poi, sulla base di queste, delineare un primo perimetro di coalizione. E infine stabilire il candidato”, spiega il segretario. Come via per identificare il nome giusto si è preferito avviare una vasta consultazione degli iscritti. “Le primarie sono uno strumento valido – precisa Ceccarelli -. Né un dogma né uno spauracchio. Lo dobbiamo utilizzare se lo riteniamo opportuno. Quando c’è una larga condivisione sui programmi, la coalizione e il nome, possiamo prevedere un’altra strada”. In questi mesi i democratici hanno avviato colloqui con tutto il perimetro del centrosinistra: Azione, Italia Viva, +Europa, Verdi, Sinistra Italiana e anche qualche passaggio anche con il Movimento 5 Stelle. Per il momento, specifica Ceccarelli, il Pd non ha ricevuto alcuna richiesta esplicita di primarie di coalizione da parte dei possibili alleati. Rispetto all’iniziativa di Del Re il segretario assicura che l’obiettivo è far sì che il Pd arrivi unito alle elezioni del 2024. “Dobbiamo cercare di tenere insieme tutti. Le ambizioni sono tutte legittime ma vanno inserite nel contesto del partito e della coalizione. Abbiamo visto che negli ultimi anni qualsiasi realtà è contendibile, anche Firenze. Non possiamo essere supponenti rispetto al risultato, nonostante il conforto dei sondaggi. Spero ci siano i margini per l’unità. Ognuno fa le sue scelte individuali”. Si attende dunque l’assemblea del 4 dicembre per una decisione definitiva riguardo alle primarie. Aspettando di capire se le 1500 cartoline consegnate da Del Re sortiranno un qualche effetto sul Nazareno.

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Nella foto in alto | Da sinistra la segretaria del Pd Elly Schlein, l’assessora al Welfare del Comune di Firenze Sara Funaro, l’ex assessora Cecilia Del Re e il sindaco di Firenze Dario Nardella