Sarà processato per lesioni aggravate l’uomo che a Portogruaro ha aggredito la moglie, colpevole di difendere Giulia Cecchettin. L’aggressione – raccontata dal Corriere del Veneto – è avvenuta giovedì 23 novembre, all’ora di cena. L’uomo ha commentato un servizio del telegiornale sulla ragazza assassinata nei giorni scorsi: “Chissà cosa aveva combinato per farsi ammazzare…”, ha detto. La moglie lo ha giustamente rimproverato: “Ma cosa stai dicendo? Parli come un criminale”. A quel punto è scattato l’assalto: l’uomo ha sferrato un pugno allo stomaco della donna e ha tentato di accoltellarla, procurandole per fortuna solo delle ferite superficiali.
L’aggressione è stata interrotta dalla telefonata del figlio minorenne della coppia: ha recuperato il telefono della madre e ha contattato i carabinieri. Il caso è stato segnalato alla Procura di Pordenone, competente per questa zona del Veneto orientale. Sul posto sono intervenuti i soccorsi: madre e figlio sono stati allontanati dall’abitazione e portati in una struttura protetta gestita dal centro antiviolenza di Portogruaro.
Dalle indagini è emerso che l’uomo aveva già un precedente per violenza domestica. La moglie, però, non è indipendente economicamente: spaventata per il futuro del figlio, aveva preferito riconciliarsi col marito. Ecco perché Patrizia Perulli , legale della donna, ha lanciato un messaggio a chi si trova in una situazione simile: “Non date una seconda possibilità a chi vi fa del male. Chi vi mette le mani addosso una volta lo farà ancora. I campanelli d’allarme vanno ascoltati, l’indole di una persona non cambia”.